ETNO: ‘La spinta verso il mercato unico digitale vada di pari passo con una coraggiosa revisione del quadro normativo europeo’

di Alessandra Talarico |

‘Il mercato unico, ha sottolineato l’associazione, dovrebbe essere guidato dalle forze del mercato e sostenuto da un quadro regolamentare favorevole agli investimenti’. Solo così l’Europa tornerà a essere leader nell’innovazione.

Europa


Luigi Gambardella

Il mercato unico digitale e la necessità di porre questa iniziativa all’interno di una completa revisione dell’attuale quadro normativo europeo sono stati i temi al centro del meeting del Board di ETNO (European Telecommunications Network Operators’ Association – l’Associazione europea degli operatori di telecomunicazioni), riunitosi per la prima volta a Milano il 28 maggio.

L’associazione ha ribadito l’importanza delle discussioni in corso sul mercato unico per i servizi digitali e ritiene che gli obiettivi principali di questa iniziativa dovrebbero essere la crescita dell’economia europea, l’innovazione e l’occupazione, nonché la garanzia che i cittadini europei continuino a beneficiare del progresso tecnologico.

Ma tali obiettivi, secondo ETNO, possono essere raggiunti solo incrementando il livello di investimenti e non attraverso l’introduzione di nuovi vincoli regolamentari.

“Il mercato unico – ha sottolineato l’associazione in una nota – dovrebbe essere guidato dalle forze del mercato e sostenuto da un quadro regolamentare favorevole agli investimenti”.

 

Solo così l’Europa potrà recuperare il gap con le altre economie avanzate. Un gap dovuto in parte alla frammentazione del mercato, ma anche a un contesto regolamentare imprevedibile e non armonizzato, che ancora, aggiunge ETNO, “favorisce non chi investe nelle reti ma i soggetti interessati all’accesso all’infrastruttura e si concentra principalmente sul numero di player sul mercato come indicatore di competitività, ponendo scarsa attenzione a alla sostenibilità della struttura del mercato”.

Una situazione, quella appena descritta, che a giudizio di ETNO “influenza negativamente gli investimenti nelle reti”.

 

Perchè l’Europa torni a essere leader nel settore delle telecomunicazioni, dunque, è necessario che la spinta verso il mercato unico vada di pari passo con una coraggiosa revisione del quadro normativo europeo.

 

Un mercato, quello delle telecomunicazioni, diventato molto dinamico per via dell’arrivo di nuovi player e tecnologie (si pensi ad esempio alla ‘rivoluzione’ smartphone) che hanno contribuito a sfumare i confini tra reti fisse e mobili.

 

Dal momento che, insiste ETNO, “molti mercati sono caratterizzati dalla presenza di un gran numero di reti e fornitori di servizi, la revisione normativa dovrà indicare che questi mercati richiedono una regolamentazione meno intrusiva e più semplificata, che faciliti gli investimenti e apra la strada al mercato unico digitale”.

Queste iniziative, messe insieme, permetteranno a tutti i soggetti attivi sul mercato di raggiungere la scala adeguata per i loro prodotti e stimoleranno la crescita dell’occupazione nei diversi settori del mercato del digitale, migliorando inoltre il benessere dei consumatori grazie all’offerta di nuovi prodotti e servizi.

Una crescita di cui beneficerà non solo il settore delle telecomunicazioni ma anche altre aree a esso contigue quali la sanità, i trasporti, l’istruzione, la cultura, l’energia e l’intrattenimento.

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