Dumping, Angela Merkel rassicura la Cina: ‘Faremo il possibile per evitare dazi sulle importazioni’

di Alessandra Talarico |

La Germania vuole scongiurare una guerra commerciale con la Cina nel settore dei pannelli solari e delle infrastrutture tlc. Guerra che danneggerebbe le aziende europee e anche i consumatori, ha avvertito il premier cinese Li Keqiang.

Europa


Angela Merkel - Li Keqiang

Scongiurare la guerra commerciale fra la Cina e l’Europa: questa la posizione espressa dal Cancelliere tedesco Angela Merkel nell’ambito della due giorni di incontri col premier cinese Li Keqiang al suo primo tour europeo dalla sua elezione.

La Commissione europea ha intensificato l’offensiva verso le pratiche di dumping delle aziende cinesi nel settore dei pannelli solari e delle apparecchiature per telecomunicazioni (Leggi articolo Key4biz) ma la Germania – ha assicurato la Merkel – respinge ogni forma di protezionismo. In ballo c’è la presenza delle aziende europee nell’enorme mercato cinese.

Il cancelliere tedesco ha ribadito la propria ferma intenzione  di trovare una soluzione alla diatriba, “per non precipitare in una spirale che potrebbe portare all’imposizione di dazi reciproci”.

“Mi impegnerò in quanto capo dell’esecutivo tedesco e a livello europeo, affinché vengano avviate il prima possibile intense discussioni con la controparte cinese”, ha affermato la Merkel.

 

Non a caso, i vendor europei di infrastrutture tlc hanno espresso la loro contrarietà all’intenzione del Commissario Ue Karel De Gucht di aprire un’indagine anti-dumping e anti-sovvenzioni relativa alle importazioni dalla Cina di reti di telecomunicazioni.

Un’indagine avviata ‘ex officio’ ossia senza che nessun concorrente abbia presentato formale denuncia di comportamento anticoncorrenziale e che infatti è stata ‘congelata’ per consentire di portare avanti dei negoziati con l’obiettivo di giungere a una soluzione consensuale (Leggi articolo Key4biz).

 

Il premier cinese, dal canto suo, ha sottolineato che queste indagini finirebbero per danneggiare non solo le aziende cinesi, ma anche “gli interessi vitali degli utenti e dei consumatori europei”.

“Esprimiamo pertanto la nostra decisa contrarietà ad iniziative di questo tipo”, ha aggiunto.

 

I commenti di Li, i primi in assoluto sulla vicenda del dumping, e la sua visita in Europa arrivano proprio ne momento in cui le azioni di Bruxelles stanno entrando nel vivo: la Commissione dovrà decidere prima del 6 giugno se portare avanti la proposta di De Gucht sull’imposizione di dazi provvisori pari al 47% del valore dei pannelli solari provenienti da Pechino. Un mercato, per la Cina, con un fatturato di 20 miliardi di dollari e in cui sono impiegate 400 mila persone.

“La Germania farà tutto quello che potrà per evitare che i dazi alle importazioni diventino permanenti e cercheremo di risolvere la questione il prima possibile”, ha assicurato la Merkel.

 

Secondo alcune fonti, sarebbero almeno 15 i Paesi europei che si oppongono a queste misure. La decisione finale sul mantenimento per altri cinque anni dei dazi anti-dumping nei confronti dei produttori cinesi di pannelli solari spetta però alla Commissione non agli Stati membri. L’esecutivo ha tempo fino al dicembre prossimo per prendere una decisione definitiva.

 

Il portavoce del Commissario De Gucht, commentando queste indiscrezioni, ha sottolineato che “…in questa fase, eventuali misure temporanee sono una risposta di emergenza volta a riequilibrare il mercato per le società europee, la cui posizione è minacciata dalle pratiche di dumping e dalla concorrenza sleale da parte dell’industria cinese”.

 

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