Cinema, Bray: ‘Anche telco e aggregatori di contenuti online sostengano la produzione’

di Raffaella Natale |

Il Ministro ha presentato il programma del MIBAC. Tra le proposte, allineamento dell’IVA per gli eBook e necessità di finanziare lo switch-off della pellicola.

Italia


Massimo Bray

“Le nuove tecnologie possono e devono fornire un contributo importante per la valorizzazione del patrimonio culturale, favorendone la conoscenza e migliorandone la pubblica fruizione“.  Lo ha dichiarato oggi il Ministro dei Beni culturali Massimo Bray, in audizione alle Commissioni di Camera e Senato.

Attraverso un sistema mirato di azioni da parte del Ministero, in stretta collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale, per Bray è possibile e necessario individuare e sperimentare soluzioni innovative nel campo della comunicazione digitale, in particolare attraverso i social network, in modo da mettere a disposizione di un pubblico sempre più vasto e con modalità semplici e accessibili l’enorme quantità di informazioni e di contenuti relativi al patrimonio culturale oggi in possesso del dicastero.

 

Per il Ministro, è inoltre necessario avviare una riflessione sull’opportunità d’allineare l’IVA tra eBook, oggi al 21%, e pubblicazioni cartacee che è invece fissata al 4%.

Un argomento caldo, quest’ultimo, che da tempo vede la Francia impegnata in prima linea sull’equiparazione delle aliquote per evitare che il nascente mercato dei libri digitali venga ostacolato da una tassazione eccessiva. Un aspetto che divide la Commissione Ue, ma che ha trovato un forte sostegno nel Commissario Ue Neelie Kroes (Leggi Articolo Key4biz).

 

Bray ha poi parlato del cinema, della sua crisi, e della necessità che il Ministero preveda interventi immediati, di tipo “ordinamentale” ed economico-finanziario, coinvolgendo tutti gli stakeholder, per rilanciare sia l’industria che la fruizione delle opere.

Per il Ministro, ci sono alcune iniziative “la cui necessità e urgenza sono, già oggi, evidenti e universalmente condivise”.

Intanto il rinnovo del tax credit per il triennio 2014-2016. Tra gli interventi di medio periodo, per Bray c’è sicuramente l’allargamento del campo d’azione del Ministero dal mero settore cinematografico a tutto il settore delle produzioni audiovisive, come ad esempio i film e le serie per le tv e per il web; il potenziamento della lotta alla pirateria, in particolare quella digitale; l’approfondimento del tema dei rapporti tra cinema e televisione, anche al fine di valutare la necessità di un intervento normativo finalizzato a favorire la nascita di produttori indipendenti.

 

Tra le proposte di Bray trova spazio anche l’introduzione di un nuovo meccanismo di finanziamento degli strumenti d’intervento nel settore cinematografico ed audiovisivo, in particolare valutando la possibilità di introdurre un sistema di prelievo sulla filiera che alimenti fondi destinati a sostenere la produzione di cinematografica ed audiovisiva e che includa, tra i soggetti da considerare, oltre alla sala e alle televisioni, anche le Telecom e gli aggregatori di contenuti in internet.

 

E’ poi indispensabile un intervento straordinario per favorire la digitalizzazione degli schermi delle piccole e piccolissime sale cinematografiche. Provvedimento questo che Bray definisce ‘urgentissimo’ perché lo switch-off della pellicola è fissato al 1° gennaio 2014, dopo quella data la diffusione in sala sarà solo digitale in quanto cesserà la produzione di pellicole su scala mondiale (Leggi Articolo Key4biz).

Ciò significa che circa 1000 sale (il 25-30% del “parco” italiano), che non hanno le risorse finanziarie sufficienti per gli interventi tecnici necessari, potrebbero venire tagliate fuori dal mercato.

 

Il Ministro poi sottolinea l’altrettanta necessità e urgenza che il MIBAC promuova azioni in ambito europeo al fine di escludere il settore audiovisivo dal “Transatlantic trade and investment partnership agreement” tra UE e Stati Uniti, in modo, così, da evitare che l’industria culturale cinematografica e l’intero settore audiovisivo europeo possano essere progressivamente marginalizzati dalle grandi compagnie statunitensi.

Argomento sul quale il governo francese sta portando avanti una dura battaglia (Leggi Articolo Key4biz).

 

Altro aspetto importante per il MIBAC, la digitalizzazione degli archivi di Stato per la conservazione delle memorie digitali, contribuendo all’iniziativa già avviata da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale.

 

Per maggiori approfondimenti:

Linee programmatiche del MiBAC

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