Italia
Grande debutto oggi per i “Distretti sul web“, il progetto sviluppato da Google e Unioncamere, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, che ha l’obiettivo di contribuire a diffondere la cultura dell’innovazione, favorire la digitalizzazione dei distretti industriali italiani.
Il progetto si propone di sensibilizzare e formare le PMI appartenenti a 20 distretti sulle opportunità offerte da internet, mettendo a loro disposizione le competenze di 20 giovani che si sono aggiudicati una delle borse di studio del valore di 6 mila euro messe a disposizione da Google.
“Abbiamo ideato il progetto ‘Distretti sul Web’ – ha commentato Alessandro Antiga, Direttore Marketing, Google Italia – tenendo in grande considerazione le specificità dell’Italia con l’obiettivo di valorizzare, grazie ad Internet, le eccellenze rappresentate dai distretti manifatturieri del nostro Paese”.
A partire dal prossimo lunedì 27 maggio, i 20 giovani selezionati inizieranno il loro percorso di educazione al digitale delle PMI italiane facendo base nelle diverse Camere di Commercio nei cui territori hanno sede i distretti che partecipano all’iniziativa.
Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha dichiarato: “In un contesto così difficile per le nostre imprese e per il lavoro è fondamentale dare spazio alle competenze, alle idee e all’innovazione per scovare nuovi mercati, individuare nuovi modi di produrre e di commercializzare prodotti e servizi”.
“Molti dei nostri giovani – ha aggiunto Dardanello – hanno sia le idee innovative sia le competenze tecnologiche per metterle in atto, ma troppo spesso non ne hanno la possibilità concreta”.
“Il progetto che oggi prende il via – ha indicato ancora il presidente di Unioncamere – è una risposta a questa situazione di stallo che penalizza i nostri ragazzi migliori e che vede moltissime piccole e medie imprese soffrire per la difficoltà ad internazionalizzarsi, a mettere in atto nuove strategie di crescita, ad essere più competitive”.
Dardanello ha concluso sostenendo che “Il sistema camerale – attraverso l’accordo tra Unioncamere e Google – vuole dare un segno che qualcosa si può fare”.
Per aggiudicarsi la borsa di studio, della durata di 6 mesi, i ragazzi e le ragazze hanno dovuto dimostrare di avere competenze di economia, marketing e management, digitali orientate al web marketing e una conoscenza del territorio e del contesto economico-sociale del distretto nel quale andranno a operare. Hanno inoltre partecipato a un training formativo organizzato da Google sui principali strumenti a disposizione per supportare le imprese ad avviare una propria presenza sul web.
“Internet è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per la crescita della nostra economia e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane”, aveva indicato in occasione della firma del Protocollo d’Intesa Giorgia Abeltino, Senior Policy Counsel di Google Italia.
Per Abeltino, “i giovani, nativi digitali possono essere gli abilitatori di tali potenzialità e aiutare le imprese italiane ad abbracciare il digitale, con il loro entusiasmo e sensibilità”
Diversi studi mostrano ormai come le aziende attive su Internet fatturano, assumono ed esportano di più di quelle che non sono presenti in rete. In particolare il binomio export-Internet si conferma una miscela ad altissimo potenziale per il sistema-Paese e in questo senso il valore dei distretti industriali diventa fondamentale.
Le PMI attive in rete hanno registrato una crescita media dell’1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline e un’incidenza di vendite all’estero del 15% rispetto al 4% delle offline (Fonte, fattoreinternet.it).
Nei Paesi del G20 l’economia Internet ha già un valore pari al 4% del PIL e contribuisce in media al 21% (Fonte, Boston Consulting Group) della crescita annua del prodotto interno lordo. Guardando al nostro Paese i valori, sebbene inferiori, mostrano un interessante potenziale di crescita: il valore generato dall’Internet economy in Italia arriverà a toccare i 63 miliardi di euro entro il 2016, con un valore pari al 3,5% del PIL.
“Fare sistema e creare degli hub di condivisione della conoscenza e di valorizzazione del nostro sistema produttivo – si legge nella nota – potrebbe consentire all’intero sistema economico di cogliere opportunità di crescita nel mercato interno e ancora di più su scala internazionale”.