Italia
Il mondo è sempre più esposto alle minacce che provengono dal cyber spazio. Attacchi sempre più numerosi espongono istituzioni e cittadini privati a grossi rischi. I danni economici sono incalcolabili e il problema comincia a riguardare sempre più da vicino anche l’Italia. Oggi, giusto per limitarci alla cronaca odierna, il sito internet ufficiale del tribunale di Roma risultava irraggiungibile, perché ‘bloccato’ da Anonymous, in risposta agli arresti di quattro presunti attivisti effettuati qualche giorno fa dalla polizia postale (Leggi Articolo Key4biz). Ma questi sono solo spauracchi. I problemi più grossi riguardano le infrastrutture critiche. E proprio a quelle che gli eserciti cibernetici di molti Paesi stranieri stanno puntando (Leggi Articolo Key4biz).
Secondo il Forum economico mondiale, vi è una probabilità dell’ordine del 10% che nel prossimo decennio si verifichi un grave incidente nelle infrastrutture critiche informatizzate, in grado di causare danni per circa 250 miliardi di dollari.
Gli USA si sono già mobilitati e anche l’Italia. A gennaio il governo Monti ha firmato un Decreto sulla sicurezza informatica che definisce la linea politica, concettuale e organizzativa del sistema nazionale di eSecurity e contrasto nei confronti della minaccia cibernetica (Leggi Articolo Key4biz).
Occorre migliorare le iniziative al fine di prevenire, cooperare e conseguire una maggiore trasparenza in materia d’incidenti informatici. L’urgenza richiede competenze specialistiche. Per questa ragione, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza e la Fondazione Mediterranea per l’Ingegneria organizzano un Corso di Alta Formazione sul tema “Cyber Security. Sicurezza e protezione delle informazioni personali e istituzionali“.
Il Corso (8 giornate per complessive 55 ore), che partirà il primo giugno per concludersi il 22 giugno, è rivolto a ingegneri e operatori del settore interessati ad acquisire e approfondire le proprie conoscenze.
Da segnalare l’appuntamento dell’8 giugno su ‘Strategia di difesa contro la minaccia cibernetica‘ (Sala Bruzia – Italiana Hotels, via Panebianco n. 452 – Cosenza) che, facendo riferimento alle nuove norme introdotte dal governo Monti, ne analizza il contenuto e le conseguenze da esse derivanti.
Il convegno sarà moderato da Raffaele Barberio, Direttore Key4Biz. Interverranno Alessandro Astorino, Consigliere Ordine Ingegneri Cosenza; Angelo Valsecchi, Consigliere Nazionale Ordine Ingegneri d’Italia – Delegato III Settore; Giorgio Cornacchione, Consigliere militare del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Sarà presente Enza Bruno Bossio, Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni – Camera dei Deputati, che contribuirà al confronto non solo nella sua veste chiaramente istituzionale, ma anche di grande esperta delle tematiche riguardanti l’ICT.
Dopo Enza Bruno Bossio, prenderà la parola Stefano Zireddu Director Global Security e Cyber Crime Investigations Italy, American Express.
Le conclusioni della giornata saranno affidate Luigi Ramponi, Presidente del CESTUDIS.
L’attualità delle tematiche affrontate in questo Corso d’Alta Formazione è data da alcuni dati allarmanti.
Si stima che ogni giorno circolino 150 mila virus informatici e siano infettati 148 mila computer. Dall’indagine svolta da Eurobarometro sulla sicurezza informatica nel 2012 è emerso che il 38% degli utenti di internet ha modificato il proprio comportamento a causa di preoccupazioni in questo ambito: il 18% è meno propenso a comprare prodotti su internet e il 15% è più restio a effettuare operazioni bancarie on line. L’indagine mostra inoltre che il 74% degli intervistati concorda sul fatto che il rischio di subire attacchi informatici è aumentato, che il 12% è già stato vittima di frodi informatiche e che l’89% evita di indicare informazioni personali.
Secondo la consultazione pubblica sulla sicurezza delle reti e dell’informazione, il 56,8% degli intervistati ha subito l’anno scorso incidenti a livello di sicurezza con gravi ripercussioni sull’attività svolta. Peraltro da dati Eurostat risulta che al gennaio 2012 soltanto il 26% delle imprese nell’UE aveva formalmente definito una politica di sicurezza ICT.
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