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Aumentare le tasse sulle tlc? Per AT Kearney, ‘Soluzione dannosa per crescita e investimenti’

Europa


Aumentare le tasse sui cellulari – come pensa di fare la Francia per finanziare la cultura (Leggi articolo Key4biz) – è una soluzione per il breve periodo, ma a lungo andare può inibire la crescita economica. E’ quanto afferma uno studio di A.T. Kearney, che sottolinea come gli operatori tlc già diano un contributo significativo alle entrate fiscali dei governi europei, devolvendo il 24% del prezzo medio al minuto (APPM).

 

Tali contributi comprendono l’imposta sul valore aggiunto (IVA), la tassa di sicurezza sociale, l’imposta sulle società, le commissioni per la regolamentazione e le imposte specifiche per il settore delle telecomunicazioni. “Nonostante la crisi economica in Europa e la comprensibile ricerca di ulteriori fonti di finanziamento, la maggior parte dei paesi hanno resistito a introdurre una tassazione specifica per l’industria e appena cinque – Ungheria, Francia, Spagna, Grecia e Slovacchia – hanno aumentato le imposte sul settore mobile”, spiegano gli analisti.

 

La Commissione europea, tra l’altro, identifica nelle telecomunicazioni un importante driver di crescita economica.

“I paesi che aumentano le tasse sul settore – come si è fatto, ad esempio, con gli alcolici e il tabacco – non solo scoraggiano l’uso di questi prodotti ma limitano anche gli investimenti, minacciando la crescita del PIL, della produttività e dell’occupazione”.

Questo è vero per le telecom e per i settori adiacenti come quello bancario ed energetico, per i quali la crescita e l’innovazione sono in cima alla lista delle priorità strategiche.

 

“L’industria delle telecomunicazioni – concludono gli analisti – deve pagare le giuste tasse ma è altrettanto necessario un equilibrio tra i regimi a breve termine e le strategie a lungo termine per sostenere l’innovazione e la crescita del settore”.

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