Europa
La scorsa settimana, uno studio della società di ricerca Informa ha messo nero su bianco il ‘sorpasso’ dei messaggi istantanei inviati dai servizi come WhatsApp o iMessage sugli sms (Leggi articolo Key4biz). Un tweet di Neelie Kroes su questa ricerca è diventato in poche ore il più popolare tra quelli postati dal Commissario Ue nei 3 anni di attività sul sito di microblogging. Un interesse che ha meravigliato la stessa Kroes e il suo team e dal quale si evince l’importanza dell’argomento, centrale nel dibattito sulla contrapposizione tra telco e Over the Top.
Le prime sottolineano infatti che queste applicazioni – che si poggiano sulle reti tlc- stanno erodendo i ricavi e, quindi, la loro capacità di investire.
Ma c’è anche chi intravede in questa situazione un’opportunità per gli operatori, più che un problema.
Intervenendo all’ETNO-MLex Regulatory Summit 2013, il direttore di Plum Consulting, Brian Williamson, ha sottolineato che “la crescita delle applicazioni OTT è un incentivo fondamentale per gli investimenti nelle reti di accesso ad alta velocità e, nonostante le accuse di ‘parassitismo’ creano le condizioni per la domanda che supporterà gli investimenti nelle reti di prossima generazione e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale”.
Secondo uno studio di Plum Consulting “il settore tlc europeo dipende molto dai ricavi dei servizi più che dall’accesso a banda larga e dai dati. Le tariffe di terminazione mobile sono state mantenute su livelli alti e alcuni operatori dipendono particolarmente dai ricavi della voce e degli sms”.
Per questo, le telco si sono scoperte estremamente vulnerabili all’avanzata delle applicazioni OTT, trainata dal crescente successo degli smartphone. Secondo le proiezioni di Plum Consulting, da qui al 2016 la penetrazione degli smartphone in Europa toccherà l’80%.
Ed è qui che Williamson vede le maggiori opportunità per le telco: la necessità di rendere ubique le reti a banda larga rappresenta un’importante opportunità di monetizzazione per gli operatori: “Una regolazione del settore tlc è necessaria per essere meno dipendenti dai ricavi dei servizi voce ed sms ed essere maggiormente orientati verso l’accesso a banda larga e i ricavi dati”.
Spiega ancora Plum Consulting che “sia gli investimenti nelle reti sia l’innovazione nelle applicazioni generano vantaggi economici. Bisognerebbe trovare un accordo win-win” che non può prescindere da un quadro normativo prevedibile che permetta a tutti i player di innovare, investire, competere.
Le telco, dal canto loro, chiedono soprattutto una maggiore flessibilità verso le operazioni di fusione, così da realizzare le necessarie economie di scala e superare l’attuale frammentazione del mercato.
“E’ per questo – ha sottolineato il presidente del board ETNO, Luigi Gambardella – che c’è bisogno di un vero mercato unico digitale per le telecomunicazioni”. La realizzazione di questo ambizioso progetto, che sarà presentato entro giugno dalla Commissione europea, vale per Gambardella “il 4% del PIL entro il 2020. Ma bisogna agire in fretta perchè l’intera economia europea possa beneficiare di questa immensa opportunità”.