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Crescono i ricavi di Facebook al primo trimestre, trainati dall’aumento della pubblicità mobile che ha generato introiti per 375 milioni di dollari, pari al 30% della raccolta pubblicitaria, che nei primi tre mesi di quest’anno si è attestata complessivamente a 1,25 miliardi di dollari (in crescita del 14% su base annua e del 23% su base trimestrale).
L’utile netto è stato di 217 milioni di dollari, in crescita del 58%, su un fatturato di 1,46 miliardi (+38%) a fronte di un consensus di 1,44 miliardi.
Lievemente al di sotto delle aspettative l’utile per azione, attestatosi a 12 cents contro i 13 attesi dagli analisti.
Continuano a crescere gli accessi al social network dai dispositivi mobili: nei primi tre mesi dell’anno sono 751 milioni gli utenti mobili, il 54% in più rispetto a un anno fa.
Per quanto riguarda l’attività mensile, parametro per misurare l’audience, Facebook rivendica 1,11 miliardi di utenti al 31 marzo.
La crescita del social network è stata perseguita tuttavia grazie anche a un aumento del 60% della voce ‘costi e spese’, a 1,08 miliardi di dollari a causa delle spese nelle infrastrutture e dell’aumento dei dipendenti.
Il chief operating officer Sheryl Sandberg si è detta molto soddisfatta della “forte crescita” degli investimenti nel sito da parte degli inserzionisti medio-piccoli, dei venditori diretti e degli sviluppatori di app.
In particolare, Facebook ha indicato che i cosiddetti ‘app-install ads’ – le inserzioni che aiutano gli sviluppatori ad attrarre utenti per i loro programmi – e i post a pagamento hanno contribuito all’incremento del 43% della raccolta pubblicitaria. 3.800 gli sviluppatori che hanno utilizzato la piattaforma mobile per fare pubblicità alle loro app per 25 milioni di download.
Mark Zuckerberg ha spiegato che la società si concentrerà sul miglioramento della qualità dell’offerta pubblicitaria più che sullo sviluppo di nuovi prodotti, sottolineando che la user experience non è stata influenzata negativamente dall’aumento delle inserzioni sul sito.
In Borsa, le azioni continuano a essere scambiato ben al di sotto del prezzo di collocamento di 38 dollari: mercoledì il titolo ha chiuso in calo di 1 dollaro a 27,43 dollari.
Ieri, inoltre Facebook ha presentato un’istanza per chiedere di respingere la denuncia di truffa ai danni degli investitori per la strategia finanziaria precedente l’IPO.
Nei documenti depositati presso la corte, Facebook spiega che non era obbligata legalmente a rendere pubblico l’impatto delle strategie mobili sulle performance finanziarie future.