Contenuti digitali: offerta legale ‘soddisfacente’, ma prezzi troppo alti

di Raffaella Natale |

Secondo i risultati di un sondaggio realizzato da Hadopi e Harris Interactive, gli utenti risultano soddisfatti da qualità e varietà dei servizi online ma li considerano dispendiosi.

Francia


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L’offerta legale online di opere culturali è ritenuta nel complesso soddisfacente ma ancora costosa per i francesi, secondo i dati di Rapporto realizzato dall’Hadopi e da Harris Interactive pubblicato oggi.

Stando allo Studio, il 61% degli utenti dichiara di essere a conoscenza dell’offerta legale e di considerarsi soddisfatto.

Tra le opere culturali considerate dai ricercatori, l’offerta legale di foto è giudicata più che soddisfacente (75%), seguita da quella di software (74%). In seguito si posizionano i videogiochi (73%), i libri (68%) e musica/video (68%). In fondo alla classifica, troviamo invece le serie televisive (56%) e i film (52%).

 

Le critiche degli utenti si concentrano invece sul prezzo dell’offerta legale, ritenuto troppo caro dall’81% degli intervistati. Una deduzione che va interpretata anche alla luce della presenza delle offerte gratuite spesso illegali.

L’offerta di software e film è quella ritenuta più dispendiosa dagli internauti (82%), seguita da quella di musica (79%). Nell’insieme, però, gli utenti si ritengono soddisfatti dei servizi legali disponibili sul web: il 72% li ritiene ‘facili da trovare’, il 65% si dice soddisfatto della possibilità di trovare opere ‘recenti’ o ‘piuttosto recenti’ e il 70% ne apprezza la ‘varietà’.

Il miglior apprezzamento, 79%, va alla qualità tecnica, giudicata ‘buona’.

 

I risultati di questo barometro, precisa il documento, hanno come obiettivo di “valutare la percezione dell’offerta legale sulla base di alcun semplici criteri (prezzo, scelta…) e di stabilire un indice di attrattività dei servizi in linea generale e per categoria delle opere culturali rese disponibili online, i cui sviluppi potrebbero essere seguiti nel tempo”.  

 

Lo Studio è stato condotto dall’8 all 22 gennaio su internet ed è stato coinvolto un campione di 1.500 utenti dai 15 anni in su.

 

L’Hadopi (Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l’Internet) è stata istituita dalla Legge del 2009 sul diritto d’autore online. Un quadro normativo che ha attirato diverse polemiche in quanto introduce una “disconnessione forzata” per i colpevoli di pirateria, secondo una risposta graduale.

 

L’organo è stato messo in discussione anche dal nuovo presidente François Hollande fin dalla sua campagna elettorale, promettendo un’ampia riforma della materia. Impegno mantenuto, perché fin dal suo insediamento il Ministro per la Cultura, Aurélie Filippetti, ha fatto sapere che si sta mettendo mano alla legge sul copyright, ammettendo che al vaglio dell’esecutivo c’è anche il taglio ai finanziamenti previsti per questa Authority (Leggi Articolo Key4biz).

Ma sono anche tanti i Paesi che hanno apprezzato la svolta severa imposta dall’allora presidente Nicolas Sarkozy. Gli Stati Uniti stanno, infatti, discutendo l’introduzione di una legge sul diritto d’autore molto simile a quella francese (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’Italia attende, invece, ancora la sua legge, dopo che l’Agcom guidata da Corrado Calabrò, a ridosso della scadenza del mandato, fece un passo indietro, lasciando il dossier ai nuovi commissari. Recentemente, in occasione dell’evento dedicato al  libro di Augusto Preta, direttore generale di ITMedia Consulting, ‘Televisione e Mercati Rilevanti‘ (Leggi Articolo Key4biz), il presidente Angelo Cardani ha ribadito che entro l’estate l’Autorità adotterà il Regolamento sul diritto d’autore online.

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