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Agile: via libera dal Parlamento Ue a stanziamento di 3 mln di euro per il ricollocamento dei lavoratori

Italia


Il Parlamento europeo ha approvato lo stanziamento di 3 milioni di euro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) per aiutare 856 ex lavoratori della società di servizi di tecnologia dell’informazione Agile a trovare un nuovo posto di lavoro.

Altri 5 milioni di euro andranno ad agevolare il reinserimento dei i 1.517 lavoratori licenziati alla chiusura della Antonio Merloni.

 

Agile, come molte altre aziende italiane del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è stata duramente colpita dalla crisi, esplosa proprio nel momento in cui la società stava cambiando la propria strategia commerciale e passando dall’offerta di servizi di call-center a livello locale all’offerta di servizi IT integrati a livello multiregionale.

Gli sforzi dell’azienda si sono rivelati insufficienti a fronte del generalizzato calo della domanda che ha causato gravi perdite e insolvenza, che hanno a loro volta condotto ai licenziamenti, ripartiti su gran parte d’Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

L’Italia ha quindi chiesto l’intervento del FEG, il Fondo creato nel 2006 per dare un sostegno aggiuntivo ai lavoratori che subiscono gli effetti della crisi e i cambiamenti strutturali di un’economia sempre più globalizzata. Al fondo sono destinati complessivamente circa 500 milioni di euro l’anno, che vanno a favorire la formazione e il ricollocamento dei lavoratori nel mercato nazionale ed europeo.

 

Il Fondo europeo di Adeguamento alla Globalizzazione, ha sottolineato  l’eurodeputato Giovanni La Via, capo della delegazione italiana del Ppe al Parlamento “è uno degli strumenti che testimonia concretamente l’attività europea a sostegno di chi vive situazioni difficili”.

In un momento in cui è più forte che mai la crisi di fiducia verso l’Europa e le sue istituzioni, “il valore aggiunto europeo è evidente: gli investimenti destinati all’esercizio finanziario comunitario hanno un valore di ritorno per le economie degli Stati membri decisamente più elevato rispetto a quello delle risorse stanziate dai bilanci nazionali”, ha affermato ancora La Via.

 

La concessione del sussidio sarà ora oggetto di una votazione in Consiglio il 22 aprile.

 

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