Sms: ma quanto mi costi? Per l’Antitrust in Italia i prezzi tra i più alti d’Europa

di Alessandra Talarico |

Il prezzo ‘all’ingrosso’ degli sms in Italia si attestava a gennaio 2012 a 4,57 centesimi di euro, contro una media Ue di 3,15 centesimi.

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Nonostante la costante diminuzione dei prezzi dei servizi di terminazione SMS in Italia, il costo dei messaggini nel nostro paese resta su livelli più alti rispetto alla media del resto d’Europa.

È quanto afferma nel suo ultimo bollettino l’Autorità Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella, chiamata dall’Agcom a esprimere un parere in merito allo schema di provvedimento concernente il mercato dei servizi di terminazione SMS su singole reti mobili.

Il prezzo ‘all’ingrosso’ degli sms in Italia che si attestava a gennaio 2012 a 4,57 centesimi di euro, contro una media Ue di 3,15 centesimi, “è tra i più alti in Europa”, afferma l’Agcm sulla base dei risultati di studi di settore.

 

Inoltre, secondo quanto rilevato dalla stessa Agcom, il ricavo unitario da servizi di terminazione offerti all’ingrosso “è stato pari nel 2011 a 4,5 centesimi di euro, a fronte di un prezzo medio ai clienti finali, stimato dal regolatore nel medesimo periodo, pari a 2,3 centesimi”.

 

Il mercato dei servizi di terminazione SMS su singole reti mobili non è incluso nella lista di quelli suscettibili di regolamentazione ex ante ai sensi delle Raccomandazioni della Commissione europea del 2003 e del 2007.

 

Alla luce di questi dati, pertanto, l’antitrust, spiega che “pur condividendo in linea generale” le valutazioni espresse dall’Agcom circa “la non suscettibilità di una regolamentazione ex ante del mercato, in ragione della tendenza dello stesso a produrre nel tempo le condizioni tipiche di un mercato concorrenziale”, auspica che l’Agcom continui a svolgere un attento monitoraggio sull’evoluzione del livello dei prezzi dei servizi di terminazione SMS in Italia, “così da verificare che gli stessi rispondano a criteri di obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità”.

 

Secondo i dati dell’Agcom, tra il 2010 e il 2011, il numero di messaggi istantanei inviati tramite rete mobile è cresciuto del 300%.

“La percezione di gratuità di tali servizi (il cui prezzo è compreso nell’offerta di connessione a Internet) è senza dubbio un fattore determinante nel processo di sostituibilità con gli SMS off-net. Anche le analisi svolte dall’OFCom hanno evidenziato che in Italia il 23% di coloro che comunicano attraverso i social network ha dichiarato di aver ridotto l’uso di SMS”, spiega ancora il Garante.

Nonostante l’uso crescente dei sistemi di instant messaging in rete, quali ad esempio Whatsapp, Skype, la chat di Facebook e così via, nel 2012, gli italiani hanno inviato ben 96 miliardi di sms, in crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente.

Nelle sue conclusioni, l’antitrust nota a questo proposito che “la riscontrata pressione competitiva esercitata dai fornitori di servizi di messaggistica alternativi agli SMS”, potrà in futuro “intensificare direttamente anche il livello di concorrenza presente sul mercato al dettaglio degli SMS”.

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