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Mediaset, anche i vertici stringono la cinghia. A Fedele Confalonieri ridotto lo stipendio del 22%

Italia


Tempo di crisi per tutti a Mediaset. Per il 2012 il presidente Fedele Confalonieri ha guadagnato 2 milioni e 745 mila euro (più 293 mila in azioni) dopo essersi tagliato lo stipendio di 811 mila euro (-22%). Non sarà il dirigente più pagato, che è invece Giuliano Adreani, a capo di Publitalia, a 2 milioni e 987 mila (più 176 mila in titoli), la cui paga è scesa del 10%. Segue il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi a 1 milione e 464 mila (più 234 mila in azioni) con un calo dell’1% rispetto al 2011 e del 25% sul 2010.

 

Adreani è il manager più pagato dall’azienda di Cologno Monzese, sebbene la raccolta pubblicitaria complessiva di Publitalia lo scorso anno sia crollata del 16% a 2,32 miliardi di euro (Leggi Articolo Key4biz).

 

La scorsa settimana, infatti, Mediaset ha presentato un rosso da 287 milioni nel 2012, il primo della sua storia. Dal 1996, anno della nascita (come spin-off dalla Fininvest) e quotazione in Borsa, la Tv commerciale del Biscione aveva sempre chiuso ogni anno con utili e stavolta non ci sarà neanche il dividendo. Il giro d’affari ha perso 530 milioni, scendendo a 3,72 miliardi. Perdita di 235 milioni per l’Ebit contro un utile di 537 milioni del 2011.

 

Resiste invece Mediaset Premium che mantiene stabile il giro d’affari del 2012, a 518 milioni, mostrando di resistere alla crisi dei consumi. Oltre al buon risultato della pay-tv, si è rivelata fortunata l’acquisizione di Ei Towers, unico asset italiano con ricavi in crescita a 233,8 milioni di euro rispetto ai 162,3 milioni del 2011.

 

L’azienda non si è sbilanciata sulle previsioni per il 2013, ma i primi due mesi sono partiti in salita: gennaio avrebbe accusato un calo della pubblicità del 15% sul 2012, che già era stato assai negativo. Per questo dal primo trimestre gli analisti non si attendono segnali di ripresa.

 

Con il mercato pubblicitario in caduta, la leva su cui Mediaset può operare è quella del taglio dei costi: l’anno scorso sono stati risparmiati 307 milioni (sopra la soglia di 250 inizialmente fissati).

L’azienda rimane focalizzata “nell’implementazione del previsto piano di riduzione della spesa che decrescerà di 450 milioni di euro all’anno, obiettivo da raggiungere entro il 2014″.

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