New York Times, un algoritmo per trasformare gli articoli in haiku

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Articoli scritti secondo lo stile dei famosi versi giapponesi, per attrarre i lettori.

Stati Uniti


New York Times - sede

Articoli scritti come haiku? Ci pensa il New York Times. L’architetto informatico Jacob Harris ha messo a punto un algoritmo che pesca parole dagli articoli e le mette in forma di haiku, i celebri versi giapponesi su tre righe e con 17 sillabe,

Il risultato a volte ironico, a volte poetico, si può leggere sul Tumblr del sito, cioè una sorta di rete sociale di blog, dove è possibile condividere facilmente gli haiku sui social network.

 

Il progetto è completamente gestito dal Nieman Journalism Lab.

 

“C’è qualcosa di veramente affascinante nel trovare questi snippets di testo, i vari giri di parole… e tirar fuori” gli haiku, ha detto Harris. “Ti spingono a leggere l’articolo” da dove sono tratti gli haiku.

Un modo interessante e divertente per attrarre i lettori verso le pagine del New York Times.

 

Il nuovo progetto arriva a distanza di pochi giorni dalla presentazione del prototipo del nuovo sito, fatto testare inizialmente ai dipendenti. (r.n.)

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