Key4biz

I Google Glass verranno realizzati negli USA: in 8 mila potranno provarli in anteprima

Stati Uniti


I Google Glass saranno prodotti nella Silicon Valley. Secondo fonti ben informate la web company, in collaborazione con la taiwanese Foxconn, sta lavorando all’assemblaggio di questi ‘super occhiali’ in un impianto a Santa Clara, in linea con le richieste di ritorno al ‘Made in USA’ chiesto dal presidente Barack Obama.

A dicembre di Google si era impegnata a investire 100 milioni di dollari nel settore manifatturiero statunitense e anche Foxconn, la società che assembla in conto terzi per le maggiori imprese high-tech americane, aveva annunciato la sua intenzione di espandersi negli Usa.

 

Si apprende, inoltre, che saranno 8 mila gli appassionati di tecnologia, vincitori di un concorso, che avranno la possibilità di indossare in anteprima questi occhiali ‘smart’ a realtà aumentata che la società di Mountain View sta per lanciare sul mercato.

La prova costerà 1.500 dollari e i selezionati potranno ritirarli solo in tre città USA: New York, Los Angeles e San Francisco. Gli occhiali dovrebbero uscire sul mercato per la fine dell’anno, o all’inizio del 2014.

 

Intorno a questo lancio, c’è grande attesa al punto che il mese scorso, un cittadino di Cleveland (Ohio), nickname ‘bla7kcat’, li aveva addirittura messi su eBay.

L’asta, prontamente bloccata perché contraria alla policy dell’azienda che vieta la vendita di prodotti non ancora commercializzati, aveva raggiunto in poche ore la stratosferica cifra di 16 mila dollari (Leggi Articolo Key4biz).

 

Da quando s’è cominciato a parlare di questi super fantascientifici occhialetti di Google, che tutti si domandano a cosa potrebbero effettivamente servire. Adesso possiamo cominciare ad avere qualche informazione in più e soddisfare qualche curiosità. Da un brevetto, depositato da Google e ‘pescato’ dal sito specializzato Engadget, possiamo dedurre che potrebbero essere usati anche per comandare con il suono della voce tutti gli elettrodomestici ‘intelligenti’, a partire da televisore, frigorifero, porte automatiche…

 

Il collegamento dovrebbe avvenire via Bluetooth, Wi-Fi o persino codici Qr. “Quando il dispositivo è nel raggio di azione del ‘computer indossabile’ – si legge nella richiesta di brevetto – questo ottiene informazioni, che possono essere usate per definire un’interfaccia di controllo”.

 

Fra le applicazioni ‘immaginate’ nel brevetto ci sono proprio la porta del garage, che si potrebbe aprire direttamente dall’auto senza più bisogno del telecomando, e un frigorifero intelligente, in grado di ‘comunicare’ se manca qualcosa o se ci sono cibi in scadenza.

Exit mobile version