Mondo
Odio il mio capo.
Il mio boss è uno s****o. Se dovrò ucciderlo lo farò.
Qualcuno lo ammazzi.
Detesto il mio lavoro e i miei colleghi.
Quante volte su Twitter si scrivono frasi di questo genere, dimenticando che chiunque, anche il capo, potrebbe leggerle?
Per proteggere chi ama sfogare la propria rabbia sui social network, i ricercatori dell’Università di Hannover in Germania hanno creato l’app FireMe (licenziami), che avvisa le persone dei rischi legati ai tweet troppo ‘spinti’ nei contenuti.
In sostanza, ogni volta che si pubblica un tweet inerente al lavoro, all’azienda, al capo o ai colleghi, l’app lo segnala e invia alla persona che l’ha scritto una replica invitandola a considerare bene se quell’esternazione è una buona idea.
Il messaggio recita più o meno: “Immagina se il tuo capo venisse a sapere che hai detto ‘Odio il mio lavoro’. L’hai detto su Twitter e tutti possono leggerlo!”
L’app comprende anche un ‘FireMetro’ che misura la possibilità che un tweet ‘incriminato’ porti al licenziamento e permette di vedere uno stream in tempo reale di messaggi denigratori verso il lavoro, il capo, i colleghi.
E a chi pensa che non ci sono in giro tanti sprovveduto che twittano improperi verso il datore di lavoro, FireMe ha registrato 22 mila commenti di questo tipo solo nel mese di giugno dell’anno scorso.
Secondo i dati di Digital Trends, l’app avrebbe individuato nelle ultime tre settimane circa 4.300 ‘trasgressori’, col risultato che in meno di due ore sono stati cancellati circa 250 tweet. Non tutti, insomma, si pentono di aver esternato il proprio malcontento.