Italia
L’Italia comincia il suo passaggio verso la scuola 2.0 che significa anche addio libri di carta. Nello zaino degli studenti finirà al massimo un tablet o un eReader per poter studiare sugli eBook. Ma il passaggio sarà lento e graduale, forse anche troppo, e secondo quanto prevede il Decreto Crescita 2.0 inizialmente prevarrà una soluzione mista.
In molti avrebbero preferito maggiore audacia da parte del legislatore italiano. Tra questi Roberto Sambuco, Capo Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, che qualche giorno fa twittava: “Adottare subito libri #digitali in tutte le scuole. Attuale norma troppo graduale”.
A Key4biz, Sambuco ha, infatti, commentato: “Bisogna adottare subito i libri digitali in tutte le scuole. La prima versione del Decreto Crescita – ha ricordato – era molto più coraggiosa, l’attuale norma è troppo graduale e rischiamo di perdere un’occasione che si presenta oggi e domani potrebbe essere troppo tardi”.
“Bisogna procedere – ha concluso Sambuco – altrimenti rischiamo di perdere il treno dell’innovazione”.
In attesa che il nuovo governo possa spingere ulteriormente sull’acceleratore e imboccare la via della completa digitalizzazione nelle scuole, oggi è stato firmato dal ministro Francesco Profumo il decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo. Tra le principali novità, la disposizione per i Collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista.
Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado.
“Con la firma del Decreto – si legge in una nota del MIUR – la scuola raggiunge un’ulteriore tappa verso la realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale italiana. Grazie a questi provvedimenti gli studenti avranno la possibilità di utilizzare anche a scuola, e per obiettivi didattici, strumenti che già utilizzano diffusamente a casa, migliorando il livello delle competenze digitali dell’intera popolazione italiana. Senza dimenticare i benefici che potranno derivare da zaini alleggeriti dal peso, spesso eccessivo, dei libri di testo in formato cartaceo”.
Novità in arrivo anche per i costi sostenuti dalle famiglie. Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l’anno scolastico 2013/2014, è del 20%. Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale, la sforbiciata è più consistente, con una riduzione che arriva fino al 30%. I nuovi tetti si applicano per le adozioni dei libri della prima classe della scuola secondaria di I grado e della prima e della terza classe della secondaria di II grado. Per le rimanenti classi restano validi i limiti già definiti per le adozioni relative all’anno scolastico 2013/2014.
I risparmi ottenuti potranno essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) a utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento. La consultazione dei testi digitali sarà resa possibile attraverso una piattaforma che il Miur metterà a diposizione degli istituti scolastici e degli editori, affinché i docenti possano consultare e scaricare online la demo illustrativa dei libri di testo in versione mista e digitale, ai fini della loro successiva adozione.
In ogni caso, al fine di assicurare la gradualità del processo d’innovazione, anche a tutela dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore, solo per le prima e terza classe della secondaria di II grado il Collegio dei docenti potrà eventualmente confermare le adozioni dei testi già in uso. Una deroga valida però solo per i due anni successivi all’introduzione dei libri digitali, cioè gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016. (r.n.)