Italia
È nata in Italia, grazie alla collaborazione fra Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione – Tecip), il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit) ed Ericsson, la tecnologia che ha consentito di implementare la tecnologia di trasmissione ottica a 1 Terabit su una rete reale.
Il test, con cui è stato battuto il record mondiale di velocità di trasmissione, è stato effettuato lungo il link ottico di 995 km tra Sydney e Melbourne, raddoppiando il record precedente, di 448 milioni di bit al secondo.
La nuova tecnologia sperimentata in Australia consiste in un sistema di compressione che permette di aumentare la quantità dei dati trasmessi nelle attuali reti in fibra ottica, senza modificarle in alcun modo. La convinzione è che entro 4 anni la velocità di 1 Terabit – circa 10 volte di più delle attuali reti più performanti – potrà essere la norma. Quanto ai target più ‘prossimi’, il primo è quello di raddoppiare la velocità di trasmissione a 2 Terabit già per la fine di quest’anno.
“Impieghiamo tecnologie sviluppate da noi per aumentare la velocità senza aumentare l’utilizzo della banda”, ha spiegato all’Ansa il ricercatore Luca Potì del Tecip.
“La sperimentazione ha mostrato che l’impianto in fibra ottica esistente può supportare canali Terabit per secondo contemporaneamente ai canali a 40Gbps e a 100Gbps sulla stessa fibra, consentendoci quindi di incrementare la capacità quando necessario” secondo Alessandro Pane, Head of Ericsson R&D Optical Transmission.
1 Terabit equivale a 1000 gigabit: per dare l’idea della ‘potenza’ di questa rete, basti pensare che in un secondo sarà possibile trasmettere 200 milioni di chiamate VoIP, 15 milioni di videochiamate, scaricare 25 Dvd, garantire 50.000 connessioni Adsl a 20 milioni di bit al secondo e trasmettere in simultanea 300.000 video ad alta definizione.