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“La televisione continua a essere un mezzo potentissimo, una forza straordinaria anche per aiutare le aziende a vendere di più“, di questo è convinto Urbano Cairo, l’imprenditore piemontese che ha di recente acquistato La7 di Telecom Italia (Leggi Articolo Key4biz), che precisa “è il mercato della pubblicità a essere in crisi, non la televisione“.
Cairo ritiene, quindi, che con proposte semplici, usando la Tv in modo intelligente con le pubblicità tabellari, i diari, le onde, le sponsorizzazioni, le televendite, “si possano fare grandi risultati”.
L’editore, sull’ultimo numero di Prima Comunicazione, racconta nel dettaglio la trattativa per l’acquisto dell’emittente televisiva, di cui dal novembre 2002 aveva la concessione per la raccolta pubblicitaria con un contratto ‘blindato’ fino al 2019 che ha rappresentato un freno non indifferente per gli altri imprenditori interessati.
La trattativa non è stata per nulla facile: “Dai primi di febbraio alla firma dell’accordo, il 6 marzo, sono stati giorni caldissimi. Di lavoro intenso“, ha raccontato Cairo, illustrando le difficoltà per mettere a punto l’ultima offerta vincolante che bisognava presentare il 15 febbraio.
“Proprio mentre stavamo stringendo“, ha ricordato Cairo, “si è fatto vivo Diego Della Valle con la sua lettera per entrare nella trattativa di vendita di La7″ (Leggi Articolo Key4biz).
Ma quanto il 18 febbraio il Cda di Telecom decide di approvare la trattativa in esclusiva con Cairo (Leggi Articolo Key4biz), “era solo l’inizio. Con gli avvocati e gli advisor ci siamo messi subito a lavorare per la stesura degli accordi contrattuali. Giorno e notte a mettere a punto le carte. Sono stati giorni in cui nella sala 11 dello studio Erede non si perdeva un attimo di tempo. Ormai alla reception mi riconoscevano. Ero di casa. Siamo entrati in partita alla grande mercoledì 20“, ha raccontato il nuovo editore della rete (Leggi Articolo Key4biz).
Oggi i problemi di La7 restano, ma questo lo sapeva anche l’imprenditore piemontese quando ha deciso di raccogliere questa difficile sfida e di risollevare le sorti di una Tv che registra buoni ascolti per le sue trasmissioni di punta, ma che presenta conti in rosso anche per via dei compensi troppo alti pagati agli anchorman di punta e ai vertici aziendali.
I dipendenti hanno chiesto a Cairo un incontro urgente: temono per il loro futuro e soprattutto non condividono che in periodo di forte crisi siano stati accordati “enormi compensi a titolo di retribuzione e liquidazione (circa 2,25 milioni di euro)” ad alcuni manager (Leggi Articolo Key4biz).
Il tutto mentre si sta consumando l’ennesimo scontro, tra i giornalisti della rete per chi dovrà ospitare il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha chiesto di poter replicare a quanto dichiarato sul suo conto da Marco Travaglio nel corso della trasmissione di Michele Santoro ‘Servizio Pubblico’ di giovedì scorso.
Grasso ha dichiarato, intervenendo telefonicamente da Santoro, che per rispondere a Travaglio non poteva aspettare la prossima puntata di ‘Servizio Pubblico’, perché ‘simili accuse’ meritano una risposta a caldo.
Da qui la proposta di Corrado Formigli a Grasso e Travaglio di confrontarsi a ‘Piazza pulita’. Invito raccolto, però, solo dal presidente del Senato. Il giornalista di ‘Servizio pubblico’ è arrivato addirittura a parlare di ‘complotto alle sue spalle’, sostenendo che il luogo più giusto e deputato sia la ‘casa’ di Santoro.
Cosa succederà? Travaglio capitolerà? Mentre attendiamo la risposta, intorno alla serata di La7 s’è già registrato un alto e crescente interesse. Al di là delle diatribe, almeno l’audience ne guadagnerà.