Unione Europea
La Commissione Ue ha avviato oggi due consultazioni pubbliche, che saranno aperte fino al 7 giugno, con l’obiettivo di formalizzare il dibattito aperto sulla base delle Raccomandazioni presentate lo scorso gennaio dal Gruppo indipendente d’esperti d’Alto Livello, presieduto dall’ex presidente lettone Vaire Vike-Freiberga, a cui Bruxelles ha affidato l’incarico di presentare le proprie osservazioni su libertà dei media e pluralismo (Leggi Articolo Key4biz).
Il Commissario Ue alla Digital Agenda e Vicepresidente della Commissione Ue, Neelie Kroes, ha indicato che “Nell’Ue esistono ancora minacce alle nostre libertà fondamentali, come quelle dei media e il pluralismo. Il Gruppo d’esperti di Alto Livello ha inviato un segnale forte per agire con decisione per garantire la libertà e il pluralismo dei nostri servizi media in futuro”.
Il Gruppo d’esperti s’è anche interessato alla situazione italiana, dove si evidenzia l’estrema concentrazione delle emittenti televisive e radiofoniche private nelle mani di un’unica persona. Chiaro il riferimento della Vike-Freiberga all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
“La Corte costituzionale italiana aveva parlato di una situazione non desiderabile, ma politicamente questa valutazione è stata ignorata“, ha precisato il presidente del comitato.
La prima consultazione invita a presentare osservazioni su questioni come la sfera di competenza della Ue nella tutela della libertà dei media, i ruoli delle istituzioni pubbliche e degli organi garanti, ma anche la protezione delle fonti giornalistiche. A conclusione la Commissione potrà così individuare se esiste un ampio supporto per procedere a un’azione europea e nazionale su alcuni aspetti già regolamentati dai Trattati Ue.
La seconda consultazione è limitata alle Raccomandazioni del Gruppo di Alto Livello, riguardanti la tutela dell’indipendenza delle Autorità garanti dell’audiovisivo. In Italia questa competenza spetta all’Agcom. La consultazione permetterà di capire se potrebbe essere necessario rivedere l’articolo 30 della Direttiva sui servizi audiovisivi per garantire una maggiore indipendenza di questi organi.
La Kroes è tornata sull’argomento, intervenendo oggi a un Seminario tenutosi a Dublino su “Pluralismo e Libertà dei media in un’Europa Connessa’, evidenziando che anche se la maggior parte dei cittadini Ue, rispetto al contesto internazionale, gode dei vantaggi di un’informazione libera, è altrettanto vero che esistono ancora casi di forte concentrazione, di interferenze e controllo degli organi pubblici.
La Kroes ha citato le difficoltà dell’Ungheria, dove tanti problemi attendono una soluzione, ma anche la mancanza di trasparenza in Bulgaria o l’inchiesta Leveson nel Regno Unito sulla stampa.
“L’Europa è la culla della democrazia”, ha detto il Commissario Ue. “Siamo custodi globali di diritti fondamentali. Se vogliamo essere qualcosa di più di un’unione economica, dobbiamo essere un modello e un campione di questi valori, per salvaguardarli nei confronti dei nostri cittadini e per promuoverli nel mondo”.
Necessario, quindi, trovare soluzioni che vadano al di là delle questioni che riguardano singoli Stati per avere regole certe e condivise che possano valere indistintamente per tutti, senza che questi principi siano retaggio di contrapposizioni politiche.
Altro punto che non può essere ignorato, ha osservato la Kroes, è il ruolo svolto da internet che ha mutato l’informazione, e che ogni Paese ha regolamentato in modo diverso.
“Il tentativo di codificare e tutelare la libertà e il pluralismo dei media – ha precisato il Commissario Ue – si scontra con la difficoltà a contenere concetti mutevoli: (…) le distinzioni tra stampa e audiovisivo, tra media e blogger occasionali, tra giornalisti professionisti e attivisti…”.
“In un mondo ormai online – ha sottolineato – i contenuti attraversano velocemente i confini nazionali”. E dato che il passaggio al digitale è una sfida ai media tradizionali, il Commissario ha ricordato di aver istituito il Media Futures Forum, guidato da Christian van Thillo, che si occupa di individuare le giuste soluzioni per orientare il settore.
Nel rammentare le due consultazioni, la Kroes s’è appellata a tutti i governi Ue a prendere sul serio questo confronto, nell’interesse di tutti i cittadini ma anche dei propri.
“Sono determinata – ha detto ancora – ha trovare la giusta via, ad avviare azioni concrete prima della fine del mio mandato”.
“Mi rivolgo – ha, quindi, concluso la Kroes – a tutti coloro, specie i giornalisti, che hanno a cuore questi valori e intendono proteggerli. Si tratta di un’opportunità unica per chi tiene alla libertà dei media e ha paura di perderla. Non indicatemi solo i problemi che ci sono, datemi anche le soluzioni”.
L’Associazione dei giornalisti europei (AEJ) ha prontamente raccolto l’invito del Commissario, assicurando che “parteciperà attivamente al dibattito sulla competenza e il ruolo dell’Ue nella salvaguardia della libertà dei media di fronte alle molteplici minacce, in particolare quelle derivanti da abusi dei poteri pubblici contro l’indipendenza” dei mezzi di comunicazione.