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Telecomando, l’Agcom approva la numerazione definitiva. Rispettata qualità delle Tv e preferenze dei telespettatori

Italia


Pronta anche in Italia la nuova ordinazione dei canali sul telecomando della Tv digitale terrestre. Oggi l’Agcom ha, infatti, approvato all’unanimità il nuovo Piano di numerazione (LCN), a seguito dell’esito della consultazione pubblica avviata lo scorso 4 ottobre e di un’indagine di mercato sulle abitudini e preferenze degli utenti svolta dall’Istituto Piepoli nel mese di gennaio.

 

L’impianto del provvedimento, come spiega una nota dell’Authority presieduta da Angelo Cardani, “in primo luogo recepisce i rilievi delle sentenze del Consiglio di Stato che, nell’annullare il precedente piano (delibera n. 366/10/CONS), aveva imposto all’Autorità di ripronunciarsi sull’attribuzione dei numeri 7, 8 e 9 alle tv nazionali ex analogiche a seguito di una nuova indagine di mercato e di definire nuovi criteri per l’assegnazione dei numeri LCN alle emittenti locali, non più basati sull’utilizzo delle graduatorie dei Corecom“.

La nuova numerazione, in un’ottica d’impiego razionale ed efficiente delle risorse e di semplicità d’uso da parte dei telespettatori, è strutturata nei seguenti archi:

 

I arco (1-99): canali nazionali e locali

II arco (101-199): canali nazionali e locali

III arco (201-299): canali locali

IV arco (301-399): canali a pagamento

V arco (401-499): canali a pagamento

VI arco (501-599): canali nazionali

VII arco (601-699): canali locali

VIII arco (701-799): canali nazionali

IX arco (801-899): canali radiofonici e altri servizi

X arco (901-999): canali locali.

 

La nuova indagine demoscopica, condotta con metodo CATI su un campione di 23.600 unità rappresentativo della popolazione italiana e con criteri univoci in tutta Italia, ha evidenziato che, su base nazionale, meno dell’1% degli intervistati ha variato l’impostazione automatica, posizionando un’emittente locale sui tasti 7, 8 e 9 del telecomando.

Sulla base di queste risultanze, l’Autorità non ha potuto che confermare l’attribuzione delle numerazioni 7, 8 e 9 ai canali generalisti ex analogici, ferma restando la competenza del Ministero dello sviluppo economico circa l’effettiva attribuzione dei numeri ai soggetti richiedenti.

 

Ricordiamo che proprio sul numero 7 del telecomando, occupato da La7, il nuovo proprietario Cairo Communications ha imposto alla casa madre Telecom Italia una clausola nel contratto, prevedendo una penale qualora perdesse l’attuale posizione. Ipotesi che comunque lo stesso Urbano Cairo considerava ‘molto remota’ (Leggi Articolo Key4biz).

 

In merito ai nuovi criteri per l’assegnazione dei numeri LCN alle emittenti locali, l’Autorità, in considerazione delle previsione di legge e delle osservazioni formulate dal Consiglio di Stato, ha individuato i seguenti indicatori:  qualità della programmazione, valutata in base ai piani editoriali degli ultimi cinque anni e al numero di dipendenti impiegati in modo continuativo; preferenze degli utenti e radicamento sul territorio, valutati in base agli indici di ascolto, alla storicità e al grado di copertura del canale.

 

Nell’ottica di garantire la salvaguardia delle tv locali,  assicurando a tale comparto effettive possibilità di crescita in termini di nuove offerte digitali, e nel contempo di razionalizzare la distribuzione delle risorse, l’Autorità ha assegnato tre interi archi all’emittenza locale (III, VII e X arco) (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per le emittenti locali di qualità e radicate sul territorio sono assegnati i numeri da 10 a 19 e i numeri da 97 a 99 del primo arco ed i corrispondenti numeri del secondo arco. Alle televisioni locali leader nei rispettivi territori e che trasmettono lo stesso programma in più Regioni sono riservati i numeri 10, 97, 98 e 99. In conseguenza della complessiva riallocazione dell’emittenza locale, le posizioni per tale comparto saliranno da 219 a 323 numeri, corrispondenti a 6.460 posizioni su base regionale (a fronte di 4.380 nel precedente piano).

 

Inoltre, l’Autorità ha ridefinito la composizione del primo e del secondo arco prevedendo ulteriori numeri  per lo sviluppo dei canali nazionali nativi digitali, il cui spazio si era da tempo esaurito non consentendo l’ingresso di nuovi entranti. A essi vengono complessivamente attribuiti i numeri  da 21 a 96, ripetuti anche nel secondo arco, rispetto al range minore 21-70 del precedente Piano.

 

Per non alterare gli investimenti effettuati dalle emittenti e le abitudini degli utenti sviluppatesi sulla base del precedente Piano, le nuove numerazioni dal numero 71 al numero 96 ripropongono la successione dei generi prevista dalla legge a partire dalla categoria dei semi-generalisti. Nel primo arco non potranno trovare collocazione emittenti con programmazione prevalentemente dedicata al gioco d’azzardo. 

 

Per consentire un’ordinata transizione dal vecchio al nuovo Piano, l’Autorità ha previsto che le numerazioni attualmente in uso saranno mantenute fino all’attribuzione delle nuove numerazioni da parte del Ministero, ferma restando la conferma delle numerazioni esistenti laddove compatibili con il nuovo provvedimento.

 

Per evitare disservizi all’utenza la risintonizzazione automatica avverrà in un’unica giornata su tutto il territorio nazionale.

 

Infine, in previsione dell’obbligo d’integrazione del DVB-T2 nei decoder e nei televisori integrati a partire dal 2015, l’Autorità ha deciso di istituire un Tavolo tecnico con l’obiettivo di condividere tra gli operatori le soluzioni relative allo standard dei decodificatori e alla navigazione tematica tra i canali attraverso le guide elettroniche ai programmi (EPG).

Il Piano sarà revisionato entro un biennio sulla base dello sviluppo del mercato, della tecnologia e delle abitudini degli utenti.

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