Crisi. Nel mercato hi-tech resistono solo gli smartphone. GFK: ‘Ecco come cambiano le abitudini di acquisto degli italiani’

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Secondo l’indicatore dei consumi di Confcommercio, gli italiani hanno limitato i loro consumi di alimentari, bevande, tabacchi (-3,9%), abbigliamento e calzature (-3,9%). Ma beni e servizi per le comunicazioni hanno mostrato una crescita del 5,7%.

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Shopping via smartphone

Gli smartphone si confermano l’unico faro del mercato dei technical consumer equipment (TCE), che complessivamente segna nel 2012 un calo del 3,6%.

Secondo i dati elaborati da GFK, il giro d’affari del mercato, nel 2012 si è attestato a 12 miliardi di euro, in vistoso calo (-11,9%) rispetto al 2010, anno in cui il fatturato era stato di 13,5 miliardi di euro.

 

Unico segmento in crescita è quello della telefonia, che fa segnare un +17% rispetto al 2011: protagonisti del mercato sono stati senza dubbio gli smartphone, cresciuti a valore del 54% in un solo anno, senza i quali il mercato TCE avrebbe segnato un calo quasi dell’11%.

Flettono invece le vendite a valore del comparto fotografia (-10%), informatica (-6%) ed elettronica di consumo (-15%).

 

Una situazione che riflette un cambiamento delle scelte di acquisto degli italiani che, in tempo di crisi e a fronte della riduzione del potere d’acquisto e dell’aumento del costo della vita, “hanno limitato i loro consumi e in parte li hanno razionalizzati”, scegliendo di acquistare “prodotti ‘appealing’ e innovativi, in grado di rispondere meglio alle loro esigenze, come quella di essere sempre connessi”, ha spiegato Alessandro Bardi, Business Director di GfK per l’unità Digital World.

 

Per l’anno in corso, prevede sempre la società di analisi, la tendenza sarà ancora negativa, anche se il calo dovrebbe essere più contenuto per attestarsi intorno al -3%.

Il decremento più marcato si registrerà nell’elettronica di consumo (-11%), che continuerà a inanellare risultati negativi dopo il -15% del 2012 (chiuso con un fatturato di circa 3 miliardi di euro) e il -34% del 2011 rispetto all’anno precedente.

 

Secondo Alessandro De Fazio, Account Manager Consumer Electronics and Photo, “bisogna tornare al 2006, al periodo pre-crisi, per ritrovare gli stessi volumi dell’anno appena passato. Ciò che è cambiato in 6 anni è il prezzo medio, passato da 180 euro nel 2006 a 140 euro nel 2012”.

 

La diminuzione di 40 euro del prezzo medio ha comportato un calo complessivo del fatturato 2012 addirittura di 800 milioni di euro.

“Un trend che si spiega col fatto che nel 2012 1/5 del fatturato dell’elettronica di consumo è presidio di prodotti storici, come i sistemi audio, le videocamere, i navigatori portatili, i lettori DVD, i lettori MP3 e MPG4 e i TV al Plasma. Il peso di questi sei prodotti sul totale mercato è calato vertiginosamente dal 2007, quando pesavano circa la metà, passando dal 42% al 19% dello scorso anno, portando così ad una stretta sul giro di affari”, ha aggiunto De Fazio.

 

Nel 2013, la telefonia dovrebbe invece segnare un +4%: spiega Mariano Bella, Direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che a fronte di una diminuzione del 2,2% di beni e servizi (2012 vs 2011) registrata dall’indicatore dei Consumi di Confcommercio – con significative riduzioni dei consumi su alimentari, bevande, tabacchi (-3,9%), abbigliamento e  calzature (-3,9%) – solo il complesso dei beni e servizi per le comunicazioni ha mostrato una variazione positiva delle quantità acquistate dalle famiglie (+5,7% vs 2011). 

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