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Schermi piatti: troppe perdite, Panasonic esce dal plasma

Giappone


Il colosso dell’elettronica Panasonic prevede di chiudere la produzione di schermi tv al plasma nel 2014, stando ad alcune indiscrezioni riportate dai media giapponesi.

La società è pronta ad avviare una drastica ristrutturazione dell’asset dei televisori, che per l’esercizio finanziario che si chiuderà il 31 marzo dovrebbe registrare la quinta perdita consecutiva.

Panasonic, hanno anticipato l’agenzia di stampa Jiji e il quotidiano economico Nikkei, preciserà i dettagli di questo piano il prossimo 28 marzo.

 

La società prevede, in particolare, di chiudere l’industria di Amagasaki, il principale sito per la produzione di schermi tv al plasma, nel 2014, per poi cessare l’intera produzione.

L’azienda, che ha già bloccato lo sviluppo di nuovi schermi al plasma, ritiene che il mantenimento di quest’attività sia troppo costoso, considerato anche che la tecnologia LCD ha ormai una fetta di mercato importante.

 

Panasonic ha ammesso oggi in una nota che “sta valutando diverse possibilità“, a proposito della propria strategia futura, ma ha assicurato che “al momento non è stato deciso nulla“.

 

Come i suoi competitor nipponici, Panasonic ha sofferto molto il deterioramento della congiuntura internazionale a seguito della crisi economica del 2008-2009 e la svalutazione dello yen, accompagnati dalla forte concorrenza sudcoreana.

 

Secondo le stime dell’azienda, per l’esercizio 2012-2013 si attende una perdita netta di 765 miliardi di yen (6,3 milioni di euro all’attuale tasso di cambio), dopo aver registrato lo scorso anno un disavanzo record di 772 miliardi di yen.

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