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eBook, in Italia fermi al 2,5%. Roberto Sambuco (MiSE): ‘Editoria troppo conservatrice, spazio a nuovi business e a startup’

Italia


Partirà domani a Milano, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, la terza edizione di IfBookThen, appuntamento organizzato da Bookrepublic per fare il punto sui cambiamenti imposti al mercato del libro dal passaggio al digitale.

L’evento è rivolto a editori, autori, agenti letterari, distributori, librai e agli attori di tutta la filiera del libro. Il rapporto tra editoria, tecnologia, dati e contenuti sarà il tema centrale sul quale si svilupperà il dibattito di quest’anno, all’interno del quale saranno presentati diversi case history internazionali. La giornata si aprirà con l’aggiornamento delle ricerche sui dati di mercato di Nielsen e A.T. Kearney-Bookrepublic, per poi passare alle tre sessioni centrali.

 

L’industria dell’editoria sta attraversando un momento di grossa difficoltà in Italia. Il calo dei lettori, la crisi economica, pesano sulle casse degli editori che restano ancora timorosi di fronte alla sfida del digitale e degli eBook. Ma proprio da qui, l’industria potrebbe, anzi dovrebbe, ripartire.

 

Di questo n’è convinto Roberto Sambuco, Capo dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, che oggi su Twitter ha scritto: “#ebook: Italia indietro spazio per new business e #startup. Editoria italiana conservatrice”.

E poi ancora: “Adottare subito libri #digitali in tutte le scuole. Attuale norma troppo graduale”.

 

Sambuco ha dichiarato a Key4biz: “Gli editori dovrebbero comprendere che gli eBook rappresentano l’unica possibilità di rilancio e sviluppo del mercato dell’editoria”.

Un dato su tutti, ha indicato Sambuco a Key4biz, citando i dati del Rapporto Nielsen e A.T. Kearney: “L’anno prossimo negli Stati Uniti ci sarà il soprasso dei libri digitali su quelli cartacei mentre l’Italia, secondo le stime, nel 2014 arriverà a un tasso di penetrazione del 6%”.

“Il rilancio – ha precisato Sambuco – passa attraverso gli eBook, che non devono limitarsi a essere la traduzione digitale del libro cartaceo, ma aprire un mondo di nuove occasioni per il business”.

“Un business – ha spiegato – più creativo, per offrire prodotti molto più articolati e innovativi. Un’occasione in più per l’industria classica e di sviluppo per le startup”.   

 

Dagli eBook e dal rapporto che si stabilisce tra utente e libro digitale possono, infatti, nascere nuove idee imprenditoriali. Una relazione che può essere misurata attraverso sistemi di analisi dei dati. In questo senso, negli ultimi anni sono nate una serie di startup innovative, su specifici servizi a valore aggiunto, rivolti a diverse fasce di pubblico, per cui i lettori sono disposti a pagare.

 

Il Capo dipartimento per le Comunicazioni del MiSE ha indicato che “non dobbiamo essere importatori d’industria culturale, altrimenti corriamo il rischio che le nostra aziende vengano mangiate da quelle estere. E per evitare questo, dobbiamo spingere al massimo l’industria dei libri digitali”.

In questo senso, ha indicato Sambuco a Key4biz, “la scuola e le università devono svolgere un ruolo fondamentale”.

“Bisogna adottare subito i libri digitali in tutte le scuole. La prima versione del Decreto Crescita – ha ricordato – era molto più coraggiosa, l’attuale norma è troppo graduale e rischiamo di perdere un’occasione che si presenta oggi e domani potrebbe essere troppo tardi”.

“Bisogna procedere – ha concluso Sambuco – altrimenti rischiamo di perdere il treno dell’innovazione”. 

 

Nel 2012, in Italia, sono stati venduti 3,5 milioni di eBook, generando un fatturato stimato tra 16 e 18 milioni di euro. La Germania (ricavi per 120 milioni), il Regno Unito (350 milioni), o gli Stati Uniti (2 miliardi) sono molto avanti rispetto al nostro Paese, ma anche da noi il mercato dei libri digitali comincia a crescere e, stando ai dati dello Studio di A.T. Kearney-Bookrepublic, il prezzo dei titoli ad abbassarsi (negli ultimi due anni, da 10-12 euro a 6-7).

E se quest’ultima è una buona notizia per i lettori, per gli editori rappresenta un’ulteriore sfida, per un’industria che deve trovare nuovi modelli di business e contare su un’imprenditoria che sappia rivedere le proprie strategie e ripensarne di diverse puntando sulle tecnologie.

 

In Italia (dati 2012), la penetrazione dell’eBook nel mercato complessivo del libro è stata pari al 2,5%, si prevede di arrivare al 6% nel 2014, per un fatturato di 1,5 milioni di euro.

Gli altri dati: 3,5 mln per la Germania, 14 mln il Regno Unito, 1,2 mln la Francia, 1,5 mln la Spagna, 2,8 mln il Giappone e 23,9 mln gli USA.

 

Sempre in Italia, sono stati venduti 25 mila libri digitali in lingua locale, il self publishing è inferiore allo 0,1%, mentre i tablet in circolazione ammontano solo 2,7 milioni e gli eReader a 400 mila.

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