Italia
Torino è fortemente impegnata nella creazione di una “società della conoscenza” come risultato di un’azione di sviluppo economico e sociale. L’Amministrazione comunale è stata tra le prime in Italia a offrire servizi informativi su Internet e oggi è particolarmente sensibile ai temi del libero accesso all’informazione (open data, accesso ai servizi comunali, format giornalistici), della trasparenza amministrativa (streaming delle sedute del Consiglio comunale, accesso agli atti, …), dei servizi on line e multicanale (certificazioni, Torino Facile, accesso dai dispositivi mobili).
Torino è quindi una città sensibile e competente in tema di innovazione: è da questo contesto che nasce la volontà di avviare un processo di trasformazione della città in chiave di città intelligente. Una smart city è una città che crea le condizioni per produrre innovazione sociale, attraverso il lavoro in rete degli attori locali, cittadini, imprese, associazioni, allo scopo di favorire e incentivare la crescita e l’inclusione sociale.
Per affrontare tali ambiti è fondamentale il ruolo della città come soggetto in grado di “produrre” e diffondere l’informazione, sia essa comunicazione finanziaria, economica, sociale o culturale: le città sono divenute sempre più in tal senso nodi attivi dei flussi informativi.
Con lo sviluppo delle tecnologie di rete degli ultimi dieci anni, però, è drasticamente cambiato il modo in cui le informazioni vengono elaborate e trasmesse e lo stesso spazio urbano è divenuto un luogo in cui “l’esperienza” non si limita a quello che è direttamente osservabile, ma viene arricchita da comunicazioni, annotazioni e segnalazioni che provengono dalle comunità in rete.
E infatti, si parla di “città aperta o open city”: un modello in fase avanzata a Torino, grazie ai servizi sopra citati. Oggi siamo andati oltre e la città è diventata una sorta di piattaforma tecnologica che consente una facilitazione nell’interazione, nella connessione tra idee, iniziative, competenze ed esperienze diverse. Nonostante i rapidissimi mutamenti a cui la tecnologia ci sta abituando, lo spazio urbano è comunque da sempre la precondizione per l’interazione sociale.
È proprio nei luoghi di “comune utilizzo”, con le varie e diverse infrastrutture che questi presentano, che le potenzialità di sfruttamento delle tecnologie wireless diventano molteplici: si pensi alle “aule a cielo aperto” con aree verdi provviste di hotspot gratuiti.
Il campo di applicazioni possibili della tecnologia Wi-Fi è potenzialmente infinito e se ne intravedono oggi solo i primi sviluppi (si pensi all’arredo urbano). Vanno quindi ripensate, nell’ottica dell’innovazione, le funzionalità di oggetti, beni e prodotti, creando connubi tra tecnologie di telecomunicazioni integrate (prodotti indipendenti dal punto di vista energetico e di pubblica utilità sotto diversi aspetti) e interoperabilità fra le strumentazioni.
Una rete Wi-Fi accessibile consente ai cittadini di disporre di un accesso gratuito ad internet, all’Amministrazione di estendere dei servizi on line, alle imprese l’accesso libero ai dati e ai servizi dedicati, e promuove un cambio di passo economico e culturale del paese verso lo sviluppo.
Per poter però garantire tali benefici è opportuno che si consolidino formule di finanziamento pubblico – privato e che si chiarisca, dinanzi a una questione di così grande rilevanza economica e sociale, il quadro normativo. L’agenda digitale italiana fa progressi sul piano del confronto e della messa in comune di esperienze, ma non si è ancora concretizzata in un progetto realmente perseguibile e adeguato alla realtà italiana e alle esigenze di una diffusione della comunicazione digitale che supera i ristretti confini di una nazione.
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