Italia
Pubblichiamo di seguito il contributo di Stefano Agnelli (Eutelsat) a margine del workshop “Sviluppo digitale in Lombardia”, promosso dalla Regione Lombardia e da Key4biz e tenutosi a Milano il 13 febbraio 2013.
Il 2013 deve rappresentare l’anno di svolta per l’azzeramento del digital divide in Lombardia, come nel resto d’Italia, in linea con l’obiettivo fissato dall’UE nell’ambito dell’Agenda Digitale: la copertura a larga banda del 100% del territorio entro l’anno in corso.
La banda larga via satellite è fondamentale per il raggiungimento di questo traguardo. In Lombardia, secondo un recente studio di Deloitte, anche a completamento degli interventi infrastrutturali pubblici e privati già pianificati sino al 2015, ben 60.000 abitanti sarebbero ancora esclusi dalla larga banda. Un provvedimento pubblico in favore dell’accesso via satellite permetterebbe a TUTTI gli abitanti della Lombardia che ne facessero richiesta, compresi quindi i 60 000 ‘emarginati’, di essere ‘connessi’ in tempi brevissimi.
L’accesso satellitare a Internet vive una nuova era grazie al satellite KA-SAT di Eutelsat. KA-SAT è la pietra angolare di un’infrastruttura paneuropea a larga banda, realizzata attraverso investimenti privati, collegata in fibra ottica alla dorsale Internet. Su quest’infrastruttura Eutelsat ha recentemente introdotto una nuova gamma di servizi Tooway: ben 20 Mbps in download e 6 Mbps in upload a partire da 26,90 euro al mese.
Si accede ad Internet tramite un modem ed una piccola antenna (77 cm) orientata verso KA-SAT (un dual-feed opzionale permette eventualmente anche la ricezione dei canali TV trasmessi dai satelliti HOT BIRD).
Il modem e l’antenna possono essere oggetto di sussidio: un intervento in questo senso da parte della PA è previsto sia dalla legislazione europea sia dagli specifici Aiuti di Stato per la larga banda in Italia.
A titolo d’esempio, l’Aiuto di Stato N° 646/2009 (“Banda larga nelle aree rurali d’Italia”, relativo al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) prevede il finanziamento degli apparati per l’accesso (“ad esempio mediante decoder, modem, antenne ecc.”) nelle aree ‘bianche’ dove le condizioni geomorfologiche rendono difficile o non sostenibile la realizzazione d’infrastrutture terrestri entro il 2015. Il contributo (dell’ordine di qualche centinaio di euro per ogni beneficiario) può coprire interamente il costo di allestimento della connessione, come già avviene in altre regioni europee nell’ambito d’iniziative analoghe.
Nonostante i 7,9 M del Programma di Sviluppo Rurale della Lombardia stanziati per l’abbattimento del digital divide siano già impegnati per interventi infrastrutturali sulla base di accordi con Infratel, la Regione, al fine di raggiungere il 100% della popolazione (privati, imprese e PPAA), potrebbe trasferire fondi non utilizzati in altre misure verso un provvedimento in favore dell’accesso ad Internet via satellite.
Alla rapidità dei risultati del provvedimento si affiancherebbe inoltre un uso efficiente dei fondi pubblici: si tratterebbe, infatti, di un intervento mirato di sostegno alla domanda, destinato solo ad utilizzatori effettivi – e quindi con un 100% di penetrazione specifica, da confrontare con il 19% di penetrazione ottenuto negli ultimi interventi infrastrutturali, secondo quanto indicato dalla Regione stessa.
#lombardiadigitale: lo speciale di Key4biz