#MWC13. Franco Bernabè: ‘Regole light, più spettro e maggiore attenzione alla privacy’

di Alessandra Talarico |

Per Bernabè è necessario arrivare a una concentrazione del settore. Un target che può essere raggiunto solo con ‘un atteggiamento più positivo dell’Antitrust’ un ‘approccio più light’ dei regolatori e meno tasse ai Governi.

Europa


Franco Bernabè

Nel suo intervento al MWC, il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, evidenzia le opportunità per gli operatori di un maggiore focus sulla privacy dei clienti e sottolinea le sfide di un mondo sempre più connesso, ma si sofferma anche sulla necessità di un approccio più ‘light’ da parte dei regolatori, che dovrebbero allentare la presa sugli operatori per consentire loro di riorganizzarsi, raggrupparsi e raggiungere le dimensioni necessarie per affrontare la concorrenza dei colossi internazionali.

 

Bernabè ha sottolineato la necessità di “arrivare a una concentrazione del settore”, visto che in Europa si contano 190 operatori mobili e 710 MVNO. Una situazione che impedisce agli operatori Ue di fronteggiare i competitor internazionali: negli Usa, ad esempio, si contano due grandi operatori e due un po’ più piccoli.

Questo target può essere raggiunto solo con “…un atteggiamento più positivo dell’Antitrust”, un “approccio più light” dei regolatori, per permettere agli operatori di riorganizzarsi, e meno tasse ai Governi.

 

La telefonia mobile, ha denunciato Bernabè, è ancora considerata un’industria ‘di lusso’, “é vista come un settore da cui ‘estrarre’ ma vive anche in un momento in cui i prezzi stanno cadendo in modo vertiginoso. Dovrebbe godere di un atteggiamento diverso da parte dei Governi che invece prelevano soldi in termini di tasse specifiche come quella della concessione governativa per gli abbonamenti o con una politica come quella dell’asta delle frequenze finalizzata a massimizzare i ricavi dello stato”.

E questo “contrasta anche con le esigenze del pubblico ed è particolarmente importante in Italia dove storicamente la diffusione del fisso è più bassa e con l’aumento della banda larga mobile tende a ridursi ulteriormente”.

 

Tornando alle sfide specifiche di un settore alle prese con cambiamenti senza precedenti, soprattutto nel versante mobile con la crescita esponenziale del traffico dati generato da smartphone e tablet, c’è bisogno, secondo Bernabè, di porre l’attenzione su due elementi fondamentali: lo spettro radio e la privacy.

 

Una migliore gestione dello spettro, un utilizzo armonizzato di questa preziosa risorsa, è necessario per generare maggiori efficienze.

Le nuove tecnologie, ha sottolineato Bernabè, richiedono più banda delle precedenti ed è pertanto importante una ripartizione economicamente sostenibile delle risorse frequenziali.

“Non è importante solo acquisire altro spettro ma anche concentrarsi sulla riduzione della frammentazione tra le diverse tecnologie”, ha affermato Bernabè, soffermandosi poi sulla necessità di tutelare la privacy degli utenti in un mondo sempre più digitalizzato, in cui tutto – dal numero di conto corrente, ai soldi, fino alle foto delle nostre vacanze – passerà attraverso i dispositivi connessi a internet.

 

La crescente enfasi posta sulla protezione della privacy è un’opportunità per gli operatori, che possono fornire ai loro clienti accesso sicuro ai dati, servizi finanziari e di eGovernment, supporto per i pagamenti mobili NFC, voto digitale, “registrazione di eventi come nascite e matrimoni”, ha detto ancora Bernabè.

“Offrendo ai clienti il controllo diretto sulle loro identità digitali, dando agli fornitori di servizi la possibilità di arricchire le loro offerte ai consumatori, gli operatori mobili possono assumere un ruolo centrale nella gestione di transazioni sicure”,ha concluso Bernabè, dando anche qualche ‘numero’ sulle prospettive delle connessioni mobili: entro il 2017 si prevede arriveranno a toccare quota 9,7 miliardi (rispetto ai 7 miliardi attuali), con un numero di utenti che passerà da 3,2 a 4 miliardi. Le connessioni mobili a banda larga passeranno da 1,6 miliardi attuali a 5,1 miliardi.

 

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