Gran Bretagna
E’ cominciato a mezzanotte e durerà per 24 ore lo sciopero dei giornalisti della BBC per protestare contro i licenziamenti in corso nella Tv pubblica. A rischio alcuni dei programmi radio-televisiva di punta dell’emittente britannica.
La mobilitazione è stata proclamata dal sindacato Unione nazionale dei Giornalisti (NUJ), dopo il fallimento dei negoziati per la riassunzione di 30 dipendenti che rischiano il licenziamento definitivo.
Nove di questi impiegati sono della BBC Scotland, gli altri lavorano, invece, per Five Live, Asian Network e World Service.
Secondo la NUJ, la BBC ha perso 7 mila dipendenti dal 2004 a oggi, pertanto chiede una moratoria di sei mesi per i licenziamenti.
Duemila persone dovrebbero perde il posto entro il 2017 ed è stato previsto un severo programma di tagli dei costi.
Per Michelle Stanistreet, Segretario generale del Sindacato, “la NUJ agisce per difendere i dipendenti e il giornalismo di qualità del gruppo”.
“Sono arrabbiati e frustrati per le decisioni prese dai vertici della BBC. Decisioni che mettono i giornalisti nella condizione di lasciare il lavoro, compromettendo la qualità dei programmi”.
Un portavoce della BBC ha dichiarato che il gruppo comprende “la difficoltà della situazione“, ma che resta deluso da questo sciopero, visti tutti gli sforzi dell’emittente pubblica per ottimizzare la redistribuzione e il dialogo con i sindacati.
Intanto una nota annuncia che anche i servizi dell’agenzia France Presse per la giornata di oggi saranno ‘perturbati a causa di uno sciopero dei suoi dipendenti su appello dei sindacati’. La mobilitazione, che arriva dopo altre iniziative simili nelle ultime due settimane, è stata indetta per protestare contro una riorganizzazione delle reti regionali in Francia, sgradita alle sigle sindacali, e contro la minaccia di fusione tra i due desk redazionali del settore esteri, quello che segue l’Europa e quello che segue l’Africa.