Europa
Nelle sale dei 35 paesi rilevati da MEDIA Salles, dall’Islanda alla Russia, dal Portogallo alla Turchia, gli spettatori del 2012 sono stati 1.190,5 milioni, con un calo del 2% rispetto ai 1.214,3 milioni del 2011. Sono queste alcune anticipazioni sui dati del consumo cinematografico in Europa nell’anno appena trascorso, che domani verranno illustrati alla Berlinale.
In particolare, i 19 paesi dell’Europa Occidentale, passando dai 905,0 milioni del 2011 agli 881,6 del 2012, registrano un decremento leggermente superiore alla media del Continente, cioè del -2,6%.
Restano, invece, praticamente stabili le presenze nei 16 territori dell’Europa Centrale e Orientale e del Bacino del Mediterraneo, che totalizzano, nel 2012, 308,9 milioni di spettatori, contro i 309,3 dell’anno precedente (-0,1%).
Se la flessione media dell’insieme dell’Europa è pari al -2%, i singoli territori mostrano andamenti diversi, come emerge con evidenza dall’analisi dei sei maggiori mercati, che rappresentano il 73,4% degli spettatori europei.
Chiude il 2012 con il segno negativo la Francia (-5,9%), che si mantiene tuttavia al di sopra dei 200 milioni di spettatori e conferma la sua posizione di primo mercato europeo per numero di biglietti venduti.
Cali più accentuati si rilevano in Italia – dove le prime stime riguardanti gli schermi attivi almeno 60 giorni l’anno mostrano poco meno di 99 milioni di spettatori (-10,2%) – e in Spagna, dove si perdono quasi 7 milioni di spettatori rispetto al 2011 (-7%), confermando una spirale negativa ormai pluriennale.
Una flessione molto lieve si rileva in Russia (CSI, Ucraina esclusa), che passa da 173,2 milioni di presenze nel 2011 a circa 171,6 milioni nel 2012, con un calo dello -0,9%.
In controtendenza, tra i grandi mercati dell’Europa Occidentale, si trovano la Germania, che, con 135,1 milioni di spettatori rispetto ai 129,6 del 2011, registra un incremento del +4,2% e, in misura minore, il Regno Unito – secondo mercato del Continente – che totalizza 172,5 milioni di biglietti nel 2012 contro i 171,6 dell’anno precedente (+0,5%). (r.n.)