Europa
Mollerà il timone di Alcatel-Lucent il Ceo Ben Verwaayen: alla guida del gruppo dal 2008, non è riuscito nell’intento di risollevarne le sorti. Il 2012 si chiude infatti con perdite superiori al previsto: un ‘rosso’ dai 1,374 miliardi di euro, contro un utile di 1,095 miliardi nel 2011 e ben superiore a quanto atteso dagli analisti (474 milioni di euro). Il fatturato si è attestato a 14,446 miliardi, in calo del 5,7% e contro un consensus di 14,51 miliardi. Il cash flow operativo è stato di 693 milioni.
Nel quarto trimestre, i ricavi si sono attestati a 4,096 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto al trimestre precedente e in calo dell’1,3% su base annua.
“Non chiederò il rinnovo del mio mandato di direttore generale: una decisione evidentemente dolorosa ma sicuramente positiva per il gruppo”, ha dichiarato Ben Verwaajen nel corso di una conferenza telefonica seguita all’assemblea generale degli azionisti.
Resterà in carica fino alla nomina del suo sostituto, ha fatto sapere Philippe Camus presidente del consiglio di amministrazione, aggiungendo che la società “studierà le candidature interne ed esterne al fine di identificare il suo successore”.
All’annuncio del suo prossimo abbandono del gruppo il titolo è salito del 7,1%, a 1,39 euro, per poi ripiegare nel corso della giornata in terreno negativo (oltre il -4%): gli investitori, ha commentato l’analista Alexandre Peterc di Exane BNP Paribas, “non possono che salutare la sua partenza, sperando che il prossimo riesca a fare meglio di lui”.
Verwaajen è arrivato alla guida di Alcatel-Lucent da BT nel 2008: la sua ‘cura’ – basata sul ridimensionamento della gamma prodotti e dei costi di esercizio – sembrava funzionare. Per la prima volta dalla fusione, nel 2011, la società è tornata in utile.
Ma il 2012, con la crisi che ha rallentato gli investimenti degli operatori tlc, ha vanificato ogni sforzo e in questo contesto la società ha annunciato un piano di ristrutturazione con la previsione di 5.500 licenziamenti.
Dal 2008, il titolo ha perso il 70% del suo valore, anche se da gennaio, in seguito alla concessione di una nuova linea di credito da 2 miliardi l’azione ha riguadagnato circa il 30%, riportando la capitalizzazione sopra la barra dei 3 miliardi (Leggi articolo Key4biz).