Unione Europea
La Commissione Ue ha lanciato un’iniziativa che coinvolge internet e il mondo della cultura al fine di trovare soluzioni concrete per consentire agli europei un accesso legale il più ampio possibile ai contenuti culturali online, sostenendo al contempo la creazione e l’innovazione.
L’iniziativa ‘Licences for Europe‘ è stata lanciata dai Commissari Neelie Kroes per la Digital Agenda, Michel Barnier per il Mercato interno e Androulla Vassiliou per la Cultura.
“La tecnologia e la società vanno più veloci delle nostre strutture e pratiche di licenza“, ha commentato la Kroes, riferendosi a tutte le persone che “vogliono guardare la loro soap preferita all’estero, ma non possono farlo”.
L’obiettivo è di “costruire un dialogo strutturato tra tutte le parti interessate, sotto la guida della Commissione“, ha spiegato Barnier che ha identificato quattro campi d’azione, primo fra tutti l’accesso transnazionale ai servizi di musica e video online.
La seconda area d’azione riguarda la disponibilità online dei film europei. Secondo Barnier, solo il 15% dei film europei sono attualmente disponibili sul web e solo su base nazionale.
Gli altri due argomenti di questa riflessione sono i contenuti generati dagli utenti (user-generated content – UGC) e le attività di text e data mining.
I Commissari vogliono che si trovino “soluzioni concrete e rapide” su base “essenzialmente contrattuale o tecnologica“, senza escludere che, nel lungo termine, “una legge possa rappresentare la risposta ad alcuni problemi”.
La Kroes, sottolineando l’enorme potenziale dell’economia digitale, ha stimato che “in alcuni casi, “le licenze non sarebbero una soluzione” e che “l’approccio giusto” sarebbe “di adattare le pratiche alle opportunità del digitale“. Barnier e Vassiliou, dalla loro, hanno insistito sull’importanza del diritto d’autore.
Interne è “una sfida per coloro che creano questi contenuti dal frutto del loro lavoro (…) Questa sfida è lo sviluppo di nuove modelli d’uso e distribuzione, che permettono una remunerazione di questi sforzi e l’assunzione dei rischi“, ha sottolineato Barnier per il quale “senza questi contenuti, distributori come Google, iTunes, Deezer o Spotify perderebbero gran parte della loro attrattiva”.
Il Commissario Vassiliou ha precisato che il diritto d’autore “protegge la diversità culturale, ricompensa la creatività e spinge all’innovazione anche nell’era digitale”.