Galileo. Antonio Tajani scommette sul lancio dei servizi entro il 2014

di Alessandra Talarico |

Ma, avverte, sarà il 2013 l’anno delle scelte decisive per il futuro dei sistemi spaziali europei.

Europa


Antonio Tajani al Galileo Control Centre

L’impegno dell’Europa nel settore spaziale non è fine a se stesso: lo sviluppo di sistemi dal duplice utilizzo – civile e militare – come Galileo, Egnos e Copernicus sarà fondamentale per la crescita di molti settori, dall’agricoltura alla mobilità fino alla gestione delle crisi umanitarie e delle conseguenze di disastri naturali.

Questi temi sono stati al centro della Conferenza ‘EU Space Policy: A global tool for global challenges’, a Bruxelles, nell’ambito della quale il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani, responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria ha ricordato l’importanza delle strategie spaziali in un’ottica di rafforzamento della competitività dell’industria e in termini di innovazione, nuovi sbocchi commerciali, posti di lavoro altamente qualificati, benessere e sicurezza per i cittadini.

Solo i sistemi Galileo e EGNOS dovrebbero generare ricadute economiche e sociali di quasi 90 miliardi di euro nel corso dei prossimi vent’anni. Mentre, Copernicus, quando funzionerà a regime, recherà vantaggi pari a più di 30 miliardi di euro entro il 2030, con la creazione di 83.000 posti di lavoro in Europa.

 

Tajani ha pertanto invitato gli Stati membri a mobilitare tutte le risorse finanziarie necessarie per l’operatività di questi programmi, Galileo e Corpernicus prima di tutto, che sono la spina dorsale delle ambiziose strategie europee di lungo periodo.

 

I primi 4 satelliti di Galileo sono già in orbita e il prossimo lancio di satelliti Galileo avverrà in autunno e sarà seguito da una serie di lanci a cadenza ravvicinata fino alla fine del 2014: l’obiettivo è di fornire i primi servizi entro la fine del 2014 sulla base delle infrastrutture disponibili, senza quindi dover attendere il completamento del sistema, incrementando gli investimenti nelle nuove tecnologie e dando così all’Europa un vantaggio concorrenziale per la nuova rivoluzione industriale.

 

Il target, secondo Tajani, è raggiungibile: lo ha confermato anche l’Agenzia spaziale europea, incaricata dell’attuazione di Galileo.

 

A metà febbraio, ha ricordato, la Commissione presenterà una strategia di politica industriale europea specifica per lo spazio, che proporrà azioni mirate a realizzare il pieno potenziale del settore e a generare crescita e innovazione.

 

Oltre a sostenere la “competitività dell’industria della difesa e quella di tutta l’industria spaziale europea”, ha affermato Tajani, la Commissione viole rendere più dinamico il mercato dei prodotti e dei servizi derivati dalla tecnologia spaziale ad esempio, attraverso misure che possano favorire la penetrazione sul mercato di Galileo.

 

“In questo momento di crisi economica, in cui il rilancio della nostra economia è diventato ormai una priorità assoluta, è fondamentale che i cittadini e soprattutto le imprese possano trarre il massimo vantaggio dai servizi di Galileo in tempi brevi”, ha affermato Tajani, sottolineando che l’Europa ha le capacità per riuscire in quest’intento e che il 2013 “in particolare per le decisioni che saranno prese nei prossimi giorni sul Quadro finanziario pluriennale – sarà un anno decisivo”.

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