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Apple: primo calo degli utili da 10 anni? Gli investitori scettici sulla crescita futura

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Utili netti in calo per Apple? Secondo gli analisti, la società di Cupertino, a 18 mesi dal cambio di consegne da Steve Jobs a Tim Cook, potrebbe registrare il primo calo degli utili da 10 anni a questa parte.

Secondo gli analisti, infatti, l’aumento dei costi di produzione unito alla forte concorrenza di Samsung e al rallentamento delle vendite di iPhone potrebbero risultare in un calo degli utili del 2% – il primo dal 2003 – a 12,8 miliardi o 13,48 euro per azione, su un fatturato in crescita del 18% a 54,8 miliardi. Il tasso di crescita più basso dal 2009.

E, per la prima volta, potrebbe essere Apple a ‘inseguire’ Samsung se fossero vere le indiscrezioni provenienti dalla Cina, secondo le quali già entro giugno la società potrebbe lanciare un nuovo modello di iPhone, simile per dimensioni al Galaxy S III della rivale coreana. Il recente viaggio di Tim Cook in Cina sarebbe stato motivato proprio dalla necessità di dare direttive ai fornitori su questo presunto ‘iPhone max‘ con display da 4,8 pollici – che si affiancherebbe a un nuovo iPhone 5 con tecnologia NFC e fotocamera più performante.

Un’infornata di nuovi modelli che potrebbe anche includere un iPhone low-cost – anche se la società ha smentito una simile eventualità – per favorire il rafforzamento della posizione nei mercati emergenti e dare così qualche garanzia agli investitori, preoccupati dalle prospettive di crescita futura dell’azienda.

 

A incidere negativamente sulle vendite di iPhone, il rallentamento delle vendite di smartphone sui mercati maturi, dove i consumatori sempre più tendono a preferire all’iPhone i dispositivi Samsung, che copre una più ampia gamma di fasce di prezzo e offre anche modelli entry level di buona qualità.

Insomma, i consumatori hanno capito che l’iPhone non il solo smartphone possibile e – complice anche la crisi – scelgono altre marche senza rinunciare a una buona user experience.

Per non parlare dei Paesi emergenti, dove gli operatori non offrono sconti sull’acquisto dei dispositivi e la gran parte dei consumatori non può permettersi di spendere almeno 450 dollari per un telefonino, seppur intelligente e ‘cool’.

 

Secondo Bloomberg, Apple avrebbe venduto nell’ultimo trimestre 2012 circa 48 milioni di iPhone e 22,4 milioni di iPad, inclusi i ‘mini’, oltre a 5,1 milioni di Mac.

 

Secondo gli osservatori, se Apple si ostinerà a non voler lanciare un modello più economico potrebbe restare ai margini dei mercati che traineranno la crescita nei prossimi anni. Essere troppo ‘snob’ e continuare a concepire prodotti destinati alla ‘creme’ del mercato, insomma, non è più una strategia vincente.

 

Dubbi e incertezze fomentate anche dal recente taglio agli ordini di componenti e che stanno pesando sul titolo: da settembre – quando ha toccato il picco di 701 dollari – ha perso il 30%, polverizzando 190 miliardi di dollari di valore di mercato.

La capitalizzazione si aggira attualmente a circa 473 miliardi di dollari ma, nonostante tutto, Apple resta la più poderosa macchina da soldi dell’industria hi-tech: dopo 5 anni di ‘super-crescita’, insomma, un calo è anche fisiologico.

 

Prima di dare per certo che Apple abbia perso il suo tocco magico, ricordiamo infine che la società spesso sorprende gli analisti con risultati migliori del consensus – non è riuscita a superare le previsioni soltanto in tre trimestri dal 2006 – e così potrebbe fare anche domani quando presenterà i risultati.

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