Italia
Il direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa, che ha ricevuto da MIUR la notifica del decreto di nomina, è da tempo al lavoro sullo Statuto del nuovo ente – dove confluiscono DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio (soppressi con la legge 134 del 2012) – che dovrà presentare al governo perché lo approvi (Leggi Articolo Key4biz).
Questo Statuto è un documento fondamentale, perché fissa i principi di governance dell’Agenzia istituita alla quale sono state affidate dalla legge competenze di ‘super ministero’ per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e di quella europea.
Ragosa ha lasciato intendere che sarà ratificato prima delle elezioni politiche, quindi, da questo governo. Ma l’approvazione di un simile provvedimento rientra o meno nelle competenze di ordinaria amministrazione a cui deve attenersi per legge un governo dimissionario che opere a camere sciolte?
La prassi ci dice che i governi dimissionari si sono sempre astenuti dal votare atti di tale importanza e portata.
Ragosa dovrà procedere nella veste di direttore generale dell’Agenzia digitale a istituire una serie di Comitati esecutivi, dovrà fare delle nomine, così come prevedono la legge e lo Statuto. Ma se l’approvazione di questo Statuto da parte del governo uscente fosse al di fuori delle competenze di ordinaria amministrazione, l’atto sarebbe viziato ab origine e con questo decadrebbero a cascata tutti i provvedimenti presi in forza di questo documento?