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Agenzia digitale, giallo su Agostino Ragosa. Questa nomina si farà e quando?

Italia


La nomina di Agostino Ragosa alla direzione generale dell’Agenzia digitale dovrebbe essere formalizzata nelle prossime ore e comunque entro giovedì al massimo (Leggi Articolo Key4biz).

Secondo quanto apprende Key4biz, “non esiste al momento alcun intoppo” e il ritardo dipenderebbe dai tempi burocratici, oltre che dalle festività natalizie che hanno ulteriormente rallentato il tutto, per cui ‘nelle prossime ore’ dovrebbe arrivare la notifica dell’incarico da parte del Ministero di Francesco Profumo, che è quello con delega all’innovazione a cui spetta, quindi, la responsabilità del provvedimento.

 

Il Miur ha ricevuto l’atto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che lo scorso dicembre ha avuto il via libera anche dalla Corte dei Conti.

 

Restano, però, dei grossi dubbi, perché nel frattempo circolano voci sull’intenzione del governo Monti di rinviare il tutto a dopo le prossime elezioni politiche, in modo che sia il nuovo esecutivo a formalizzare o meno la nomina.

 

Si tratta effettivamente di un incarico molto delicato perché proprio al direttore dell’Agenzia spetterà mettere in pratica l’Agenda digitale italiana, di cui si attendono i decreti attuativi per renderla pienamente operabile (Leggi Articolo Key4biz).

Un’Agenda che appare monca in tante sue parti essenziali, ma che serve come il pane all’Italia che sta accumulando un tremendo ritardo nella digitalizzazione della PA e nell’abbattimento del digital divide.

 

I data center devono essere evoluti e non possono essere tenuti nei sottoscala delle ASL e dei ministeri. Questo non è più concepibile“, ha detto recentemente Ragosa (Leggi Articolo Key4biz), manifestando la sua preoccupazione.

“Chiedo l’aiuto di tutti“, ha sollecitato, perché “l’Agenzia possa essere uno strumento capace di aiutare il Paese a svilupparsi e a crescere attraverso le tecnologie digitali”.

 

Quello che spera è che l’Agenzia possa essere uno strumento capace di aiutare il Paese a svilupparsi e a crescere attraverso le tecnologie digitali: “Dobbiamo mettere al centro di tutte queste operazioni il cittadino, dobbiamo capire le sue difficoltà nell’accedere ai servizi di eGov”.

 

Ma anche per la diffusione della banda larga e della banda ultra larga, Ragosa ha già dichiarato che chiederà l’aiuto delle imprese.

 

“Serve – ha concluso Ragosa – un piano nazionale dell’ICT. Non è possibile pensare di investire come Paese nell’ICT e considerarlo un settore chiave, se non ci dotiamo di un piano nazionale”.

 

Buoni propostiti come buoni restano i principi contenuti in nuce nell’Agenda digitale. Bisogna adesso vedere se tutto questo resterà intrappolato nelle maglie della politica come purtroppo troppo spesso è avvenuto in Italia a danno dell’industria e dei cittadini.

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