Italia
Horizon 2020, cosa ne pensano gli italiani? I 6 mila cittadini che hanno partecipato alla consultazione pubblica indetta dal MIUR, presentata a Roma, sono quasi tutti d’accordo sulla necessità di un Programma Quadro nazionale per ricerca e innovazione.
Soddisfazione del Ministero di Francesco Profumo per l’alta partecipazione alla consultazione che è stata addirittura maggiore rispetto all’analoga condotta a livello europeo.
Aperta dall’11 ottobre al 16 novembre 2012, la consultazione è stata gestita tramite un questionario strutturato e un Ideario.
In 35 giorni oltre 2.500 cittadini hanno completato il questionario e 3.500 hanno contribuito all’Ideario con oltre 7.500 voti, 500 commenti e 133 idee. In un’analoga consultazione, la Commissione Europea aveva registrato 1.300 questionari completi.
La fascia di età maggiormente rappresentata tra i partecipanti al questionario è tra i 36 e 50 anni (43%), con una netta prevalenza maschile. L’85% dei partecipanti svolge attività di ricerca, in Università (74%) o in enti pubblici di ricerca (19%). Di essi il 52% afferisce al gruppo disciplinare Scienze Fisiche e Ingegneristiche.
Quasi 200 sono state le istituzioni che hanno risposto al questionario, equamente ripartite tra settore privato e pubblico.
Il consenso maggiore si registra rispetto all’esigenza di un Programma quadro nazionale per ricerca e innovazione di durata simile a quello Europeo (94% dei partecipanti vedrebbe un impatto positivo o molto positivo di tale programma), confermando l’esigenza di adottare anche in Italia una visione di ricerca in linea con le politiche dell’Unione Europea. Tale esigenza si unisce alla necessità, emersa dall’Ideario, di sviluppare una visione della ricerca che contribuisca al superamento dell’accentuata settorializzazione disciplinare del sistema italiano, verso una maggior cooperazione, condivisione e interdisciplinarietà che ne rafforzi la competitività sullo scenario internazionale.
Tra gli altri temi emersi:
La necessità di rafforzare gli strumenti della ricerca, intesi sia in termini di creazione, valorizzazione e condivisione d’infrastrutture di ricerca sia come strumentazioni e attrezzature di base e, infine, come meccanismi e piattaforme per la comunicazione e condivisione della ricerca e dei suoi risultati;
L’importanza di valorizzare il ruolo del ricercatore, sostanziare la sua responsabilità sociale, e migliorare soprattutto la comunicazione delle ricadute sociali della ricerca;
L’esigenza di premiare la qualità più che la quantità della ricerca, sia per la valutazione che per il reclutamento, e de-burocratizzare il sistema.
Semplificazione del sistema della ricerca per favorire la partecipazione delle Pmi.
Sulla base di questi risultati, nelle prossime settimane, sarà redatto il Documento di visione del Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione del sistema Italia “Horizon2020 Italia” (HIT2020). (r.n.)