Italia
Soddisfatti, ma non esaltati. Si definiscono così le imprese ICT aderenti ad Assintel, associazione nazionale di Confcommercio, davanti all’approvazione del Decreto Sviluppo bis, che ha rischiato di saltare dopo che le ultime bagarre politiche che hanno portato il premier Mario Monti allo scioglimento anticipato (Leggi Articolo Key4biz).
Finalmente anche l’Italia – dicono le aziende ICT – inizia a colmare un gap diventato ormai imbarazzante: ora anche noi abbiamo una cornice strategica entro cui sostenere lo sviluppo dell’Innovazione come chiave abilitante della nostra competitività.
Giorgio Rapari, Presidente di Assintel, ha commentato: “Perdere il treno che ci lega ad Horizon 2020, l’Agenda Digitale Europea, sarebbe stato fatale“.
“L’Agenda Digitale è certamente incompleta, ci sono poche risorse e tanti legacci che ne vincolano l’attuazione a ulteriori provvedimenti politici e amministrativi, come ad esempio la nomina per tempo del direttore dell’Agenzia Digitale”.
Gli imprenditori, ha aggiunto Rapari, si aspettano ora i passi più importanti, quelli operativi. Specie su alcuni tempi essenziali per la digital economy del nostro Paese: maggior attenzione alla semplificazione digitale nei rapporti fra burocrazie e imprese, incentivi all’eCommerce e all’Innovazione nelle piccole imprese, rapido sviluppo della banda larga (indispensabile per lo sviluppo del cloud e del mobile), sostegno al credito delle imprese ICT che producono Innovazione, sgravi fiscali a chi investe nel know-how e nel capitale umano.
Per il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, “Nel corso del 2013 l’economia italiana tornerà al segno positivo. Dall’OCSE viene la riprova che il ciclo si è modificato. Un anno fa avevamo davanti a noi un andamento peggiore dell’anno precedente, un anno da almeno -2%. Adesso abbiamo davanti un anno dove verosimilmente si tornerà al segno positivo. Col rischio che abbiamo corso è un buon risultato”.
“L’impegno a creare le condizioni favorevoli alla crescita questo governo, insieme al Parlamento, l’ha rispettato – ha proseguito Passera – Ci siamo dati un’agenda, mese per mese, l’abbiamo rispettata quasi alla lettera e magari qualcosa riusciamo ancora a farla con i decreti attuativi”.
“Abbiamo affrontato tutti i nodi che sono alla base della mancanza di crescita: dall’energia alla burocrazia, dalle liberalizzazioni all’agenda digitale, dalle infrastrutture allo sblocco dei pagamenti. Non c’è una singola cosa che può bloccare la crescita – ha concluso il Ministro – bisogna affrontare tutte le ragioni accumulate in anni e che hanno impedito la crescita. Sono cose profonde e difficili, non affrontate per tanto tempo e che non daranno risultati immediati. Molte saranno a beneficio dei prossimi anni, ma finalmente sono state sbloccate”.