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Giovanni Stella lascia la carica di presidente di La7 e al suo posto arriva Severino Salvemini, presidente di TI Media, mentre per la gestione operativa Marco Ghigliani, direttore generale del gruppo, assume la carica di amministratore delegato dell’emittente televisiva. E’ quanto comunica una nota della società.
Il Cda – si legge – ha preso atto che con decorrenza odierna Giovanni Stella ha lasciato la carica di presidente di La7 e di consigliere di amministrazione di TI Media a chiusura di un percorso che ha portato al rilancio qualitativo della rete televisiva.
La società spiega che “Dopo aver accompagnato La7 nel processo di risanamento, supportando l’azionista Telecom Italia anche nel processo di vendita, Stella ha ritenuto conclusa la sua missione e ha rassegnato le proprie dimissioni“.
Stella era nel mirino del management della controllante Telecom Italia, per i suoi grossi investimenti volti a rafforzare il palinsesto di La7 e per i lauti contratti concessi ad alcuni cronisti di punta. Costi che pesano sulle casse, già appesantite, della società media.
Il Cda, inoltre, “sulla base delle prime evidenze dei risultati consolidati a novembre, che confermano il trend negativo in termini operativi e d’indebitamento già evidenziato a settembre, ha dato mandato al management di elaborare un piano mirato al miglioramento della situazione economico-finanziaria, anche attraverso un programma di contenimento dei costi”.
Nessuna novità invece sul processo di vendita dopo che il Cda di Telecom ha esaminato e giudicato insufficienti, pur senza respingerle, le offerte arrivate.
E’ improbabile che Piergiorgio Peluso, direttore finanziario di Telecom, possa veder realizzate le sue attese di chiudere l’operazione entro fine anno, mentre è più probabile che tutto slitti a gennaio. O addirittura a febbraio quando, come preannunciato d’abitudine in casa Telecom, si aggiorna il piano strategico. Il processo comunque va avanti. Le offerte ricevute sono solo due, quella dei fondi di private equity Clessidra ed Equinox e quella di Urbano Cairo.
Il Cda le ha esaminate e ha dato mandato ai manager di negoziare condizioni migliorative e arrivare a proposte che siano vincolanti. Ancora però non è stata fissata una deadline e inoltre, non essendo una gara pubblica, gli advisor resteranno aperti ad eventuali nuove offerte. (r.n.)