Francia
Il fisco francese, dopo la recente visita alla sede parigina di Facebook (Leggi Articolo Key4biz), stavolta perquisisce gli uffici di eBay e PayPal della capitale.
E’ quanto rivela il settimanale L’Express, secondo il quale le due aziende, specializzate rispettivamente nel commercio e nei micro-pagamenti online, dichiarano in Francia un fatturato di 50 volte inferiore rispetto a Regno Unito e Germania. Per questo, la loro sede parigina è stata ispezionata lo scorso 7 dicembre dagli agenti del fisco, scrive ancora L’Express, ricordando che eBay – che possiede Paypal – è già stato oggetto di diversi accertamenti in Francia.
Continuano, quindi, oltralpe le indagini sulle web company che bypassano il fisco. Ricordiamo che nel mirino degli inquirenti sono finiti anche Google, Amazon e Facebook (Leggi Articolo Key4biz).
Ancora una volta nel mirino delle autorità tributarie ci sono le pratiche di ottimizzazione fiscale. Il sito di eCommerce traghetta, infatti, gran parte del proprio fatturato a Berna, in Svizzera, mentre l’IVA viene versata a Lussemburgo.
Audita nel 2010 dalla Commissione finanze del Senato, l’ex CEO di eBay France, Yohan Russo, aveva spiegato che “La società ha versato l’IVA in Francia dal 2033 al 2007 e successivamente in Lussemburgo, con l’apertura nel 2008 della sua sede in questo Paese“.
Ragione per la quale, lo scorso anno eBay ha dichiarato in Francia solo 10,2 milioni di euro mentre la sua controllata PayPal 11,08 milioni di euro.
In totale, lo scorso anno le due compagnie non hanno pagato che 1,35 milioni d’imposte sul reddito.
Una cifra irrisoria se comparata, scrive ancora L’Express, al fatturato prodotto in Germania (1,18 miliardi di euro) e nel Regno Unito (1,21 miliardi di euro), stando ai documenti ufficiali depositati presso l’Autorità americana di Borsa (Securities and Exchange Commission – SEC).
Una differenza colossale fra i tre più grandi Paesi europei per l’eCommerce. in realtà, secondo le stime del Consiglio nazionale del digitale (CNN), il fatturato generato in Francia si collocherebbe tra i 200 e i 500 milioni di euro, con un mancato guadagno per l’erario che ammonterebbe per gli ultimi anni a 100 milioni di euro e anche di più.
Nel Regno Unito, Margaret Hodge, il presidente della Commissione parlamentare dei Conti pubblici, che sta portato avanti un’inchiesta parallela sulle tasse pagate dalle web company, ha chiesto al fisco di indagare su eBay, che dovrebbe circa 300 milioni di sterline di IVA (Leggi Articolo Key4biz).
Prima della sua domiciliazione nel Gran Ducato, nel 2008, eBay è stata oggetto di diversi controlli fiscali in Francia. Il primo riguardava gli anni 2003-2005 per una cifra di quasi 7 milioni di euro. Il gruppo ha, però, contestato l’accertamento e fatto ricorso al Consiglio di Stato che deve ancora pronunciarsi.
E’ stata in seguito aperta un’altra procedura, questa volta per gli anni 2008-2010. Ma questa volta la cifra potrebbe essere molto più pesante, specie dopo le perquisizioni effettuate il 7 dicembre.
Contattata da l’Express, come da copione, eBay ha risposto: “Da sempre e in tutti i Paesi, eBay è in linea con le norme fiscali nazionali, europee e internazionali, comprese quelle dell’OCSE, anche per il pagamento dell’IVA alle autorità competenti”.