Italia
La nuova crisi di governo, con le annunciate dimissioni del premier Mario Monti dopo l’approvazione della Legge di stabilità, seminano il panico nell’industria dell’innovazione.
Se il governo Monti va a casa, forse non riuscirà neanche a passare alla Camera il Decreto Sviluppo bis, che contiene le misure per avviare l’Agenda digitale italiana o quanto meno, se ci riuscirà (il calendario dei lavori prevede in questa settimana l’esame da parte delle Commissioni competenti e il voto in Aula prima del 18 dicembre), resterà un documento privo di forza, visto che dei decreti attuativi dovrà occuparsi il futuro governo.
A questo c’è da aggiungere che, quello che fino a poco tempo fa era solo un dubbio, oggi diventa una certezza: l’asta per le frequenze televisive verrà gestita dal nuovo esecutivo. Senza dimenticare che è ancora pendente la procedura d’infrazione aperta dalla Ue contro l’Italia.
Poco prima che la situazione precipitasse, il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aveva dichiarato: “Conto che la gara verrà fatta prima della fine della legislatura“.
Ma a quanto pare l’unico risultato ottenuto è la cancellazione del beauty contest, una sorta di concorso di bellezza per assegnare gratuitamente le frequenze di cui si sarebbero avvantaggiati i broadcaster più grossi con danno per i new entrant e quindi per il pluralismo.
Recentemente Passera aveva commentato: “Il fatto di aver liberato queste frequenze e di averle a disposizione permetterà alle casse dello Stato di avere un beneficio molto forte che non ci sarebbe stato se non avessimo bloccato quello che era già stato deciso e che era in corso quando siamo arrivati”.
Ma quelle che all’arrivo di Monti sembravano due priorità indiscutibili, l’asta delle frequenze e l’Agenda digitale, sono state svuotate di ogni contenuto innovativo e come sempre le tecnologie, che potrebbero essere il volano della new economy, sono state accantonate e poste in un ruolo del tutto marginale.
Oggi sotto i nostri occhi non si sta consumando solo l’ennesimo ‘gioco politico’, si sta mettendo a serio rischio la ripresa economica di un Paese che non aveva di certo bisogno di quest’ultima spallata.
Non a caso oggi, il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, su Twitter ha scritto: “Want to say how much I appreciate Italian Digital Agenda – Italy moving in right direction w/ Mario Monti. Intelligent policy must continue”.
Ma l’invito della Kroes sarà raccolto?
Il responsabile ministeriale della Task Force sulle Startup, Alessandro Fusacchia, sempre su Twitter ha commentato: “Deputati della Repubblica adesso avete una grande responsabilità. Non verso il Governo. Verso il Paese”.
Pronta la replica di Antonio Palmieri (responsabile internet del Pdl): “Mercoledì il voto il Aula”.