Italia
In un contesto di crisi economica conclamata, le 132.000 imprese italiane dell’Information & Communication Technology fanno i conti con un mercato contratto e tariffe sempre più basse, ma anche con le nuove frontiere promettenti legate all’economia digitale.
I 612.000 addetti contati al primo semestre 2012 sono in stallo rispetto al 2011, con un deflusso consistente dalle posizioni di lavoro dipendente a quelle atipiche, il 25,1% sul totale, soprattutto nell’area Servizi IT, Software e nel Canale.
Le retribuzioni nell’ICT crescono meno dell’inflazione: nei primi 6 mesi dell’anno un impiegato ICT perde il -2,8% del suo potere d’acquisto rispetto all’inflazione ad alta frequenza.
Sul fronte delle tariffe professionali, il trend è negativo ormai da un decennio, ma si registra un lieve rallentamento della caduta: le tariffe 2012 scendono in media “solo” del -1,5%, contro il -2,6% dello scorso anno.
Questi alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio delle competenze nell’ICT, con il quale Assintel ha presentato uno spaccato aggiornato al 2012 dell’impatto della crisi economica sul mercato ICT dal punto di vista delle risorse umane.
Per Giorgio Rapari, Presidente di Assintel: “In questo ciclo economico insistentemente negativo, la nostra maggior preoccupazione è il progressivo depauperamento di ciò che è più prezioso per le aziende ICT: i talenti e la capacità innovativa. Il contesto politico-normativo non sembra però rispondere efficacemente al nostro allarme, mediamente inefficace nel rilanciare il mercato, e ancor di più nell’agevolare e sostenere imprese ed imprenditori. Assintel si pone in questo contesto come piattaforma in cui riunire le forze rappresentative del settore per essere punto di riferimento per un contratto di categoria e per gli sviluppi concreti dell’Agenda Digitale”.
Su questi temi si è aperto il confronto con 6 grandi aziende utenti, per la prima volta insieme in una tavola rotonda con l’Offerta ICT: A2A, Cemat, Fiat, La Rinascente, Sea, Seat Pagine Gialle. Tutte concordano nel ritenere i tempi maturi per un’ICT interna focalizzata sui processi, che cavalchi la “Nuova IT”, in dialogo costante con i partner per essere aggiornata, che formi e valorizzi le competenze non solo tecniche ma anche legate al mondo delle soft skills.