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Fibra ottica. Franco Bassanini (CDP): ‘Favorire intesa tra telco e finanziatori per garantire neutralità e ritorno degli investimenti’

Italia


La Cassa Depositi e Prestiti è pronta a raccogliere la sfida della digitalizzazione del Paese ma è essenziale porre le basi infrastrutturali per superare l’attuale scollamento del nostro paese rispetto alle altre maggiori economie mondiali, per poi far leva sui servizi che poggiano sulle nuove reti per ottenere gli attesi benefici legati alla digitalizzazione, soprattutto in relazione all’offerta della Pubblica Amministrazione.

Secondo i dati emersi dal IV Rapporto I-Com su Reti e Servizi di Nuova Generazione, l’impasse che caratterizza la realizzazione delle reti ultra-broadband nel nostro Paese è da attribuire non solo alla “mancanza di fondi pubblici necessari ad intervenire specie nelle zone a fallimento di mercato”, ma anche alla difficoltà di configurare uno scenario di mercato “che metta d’accordo gli operatori, e permetta di realizzare una unica infrastruttura di rete, che eviti le duplicazioni e al tempo stesso consenta la concorrenza tra i diversi provider”.

 

Intervenendo alla presentazione del rapporto, il presidente della CDP Franco Bassanini, pur incoraggiando l’adozione di un mix di tecnologie ha quindi definito “imprescindibile” l’implementazione della fibra ottica e, ha aggiunto, “l’ideale sarebbe favorire un’intesa tra operatori e grandi finanziatori di lungo periodo in grado di realizzare una rete che garantisca neutralità e remunerazione adeguata per chi investe”.

 

Proprio oggi, Telecom Italia ha presentato i propri servizi ultrabroadband, che partiranno domani in tre città per poi essere estesi gradualmente con l’obiettivo di coprire il 25% della popolazione entro il 2014 (Leggi articolo Key4biz).

 

Ma il tema al centro dell’interesse è soprattutto quello dello scorporo della rete fissa, che sarà affrontato dal prossimo cda del 6 dicembre e a proposito del quale l’ad del gruppo telefonico, Marco Patuano, ha parlato di “decisione di rilevanza storica per l’azienda”.

Lungi dal dare una precisa indicazione di quanto potrebbe emergere dal prossimo consiglio, Patuano ha affermato che il quadro è “ancora aperto” , sottolineando in un’intervista a Il Sole 24 Ore, l’orientamento ‘agnostico’ della Commissione europea per quel che concerne le architetture tecnologiche dei singoli operatori.

Bassanini, dal canto suo, ha ribadito che “per legge” non può esprimersi sulle decisioni dell’azienda, ma ha sottolineato che se Telecom Italia imboccasse la via dello scorporo, la CDP “non potrebbe che rallegrarsene”.

“Un matrimonio – ha aggiunto – si fa in due”.

 

Sugli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea, infine, Bassanini ha affermato: “E’ arrivato il momento di chiedersi se siano troppo ambiziosi, come si pensa comunemente, oppure poco sfidanti, come credo io”.

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