Editori vs Google, il fronte si allarga. Anche Portogallo e Svizzera accanto a Italia, Francia e Germania

di Raffaella Natale |

Gli editori chiedono una legge che garantisca il pagamento del diritto d’autore per i contenuti indicizzati dal motore di ricerca.

Europa


Giornalismo digitale

Gli editori portoghesi e svizzeri sono scesi in campo accanto ai colleghi italiani, francesi e tedeschi (Leggi Articolo Key4biz) per chiedere a gran voce una legge che faccia pagare ai motori di ricerca i cosiddetti ‘diritti vicini‘ per i contenuti che vengono indicizzati.

In una nota ufficiale, “gli editori di stampa portoghesi, rappresentati dall’Associazione APIMPRENSA, invitano il governo e il parlamento a sostenere la loro proposta di legge per consentire il mantenimento dell’informazione ai cittadini ma anche il riequilibrio economico d’internet”.

 

In Svizzera, gli editori rappresentati da Médias Suisses, Schweizer Medien e Stampa Svizzera, hanno preso posizione accanto ai loro colleghi europei, annunciando che “le istituzioni elvetiche hanno avviato una consultazione per la riforma della legge sul diritto d’autore”.  

 

Gli editori di questi cinque Paesi si sono accordati per continuare la loro azione dei rispettivi Paesi e coordinarsi anche sul piano internazionale, lanciando un appello ai rispettivi Governi e Parlamenti affinché attuino tutte le misure necessarie alla creazione di una vera Società dell’Informazione, tra cui il riconoscimento di un’adeguata remunerazione per lo sfruttamento delle opere editoriali e di un’equa condivisione del valore nel mercato digitale.

 

I giornali, ma anche le case discografiche e cinematografiche, rimproverano ai motori di ricerca, in primis a Google che detiene il monopolio della web search, di realizzare ingenti profitti pubblicitari, semplicemente linkando i loro contenuti.

 

In Germania è partito oggi l’esame al Parlamento della proposta di legge nota come Lex Google (Leggi Articolo Key4biz) volta a proteggere la proprietà intellettuale online e martedì la web company ha lanciato una compagna di raccolta firme contro il dispositivo, appellandosi in modo strumentale alla libertà della rete (Leggi Articolo Key4biz).

 

In Francia, il governo ha nominato un moderatore per trovare una soluzione che metta d’accordo Google e gli editori, diversamente a inizio d’anno il Parlamento sarà chiamato a votare una proposta di legge che garantisca un compenso agli editori per gli articoli che vengono indicizzati dal motore di ricerca (Leggi Articolo Key4biz).

 

In Italia? FNSI e FIEG dovranno aspettare. Appare irrealistico che il governo Monti riesca a trovare una soluzione per gli editori, in vista dell’imminente scadenza del proprio mandato. Bisognerà, quindi, attendere la prossima legislatura.

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