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Open Data: al via il progetto europeo Homer per l’armonizzazione il patrimonio digitale della PA del Mediterraneo

Italia


È stato presentato ieri a Bologna il progetto europeo Homer (Harmonising Open Data in the Mediterranean through better access and Reuse of public sector information), avviato ad aprile con l’obiettivo di stimolare il mercato digitale nel bacino del Mediterraneo, mettendo in comune e armonizzando il patrimonio di dati e di informazioni prodotte, raccolte e finanziate dagli enti pubblici.

 

Nel progetto sono coinvolte Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro, Slovenia e  Montenegro (in pre-adesione). Per l’Italia partecipano: Piemonte (leader dell’intero progetto), Emilia-Romagna, Veneto e Sardegna.

Il network svilupperà per tre anni una strategia per armonizzare il patrimonio digitale delle amministrazioni del Mediterraneo attraverso gli Open Data, ossia le informazioni della pubblica amministrazione rilasciate in formato aperto e riusabile, la cui condivisione, in un’ottica federata, potrà aumentare la conoscenza dei dati perché maggiormente ricercabili, ritracciabili e riutilizzabili.

 

Per approfondire gli aspetti legali associati ai dati, il loro riutilizzo e re-distribuzione e la definizione di un protocollo di collaborazione condiviso tra tutti i partecipanti che permetta di avere portali di accesso con standard tecnologici e le licenze di distribuzione comuni e armonizzate, la Regione Emilia-Romagna ospiterà – oggi e domani – una due giorni di workshop e attività di comunicazione che coinvolge tutti i partner del progetto.

 

“In momenti come quelli attuali – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico e all’Innovazione della Regione Piemonte Massimo Giordano – la scelta di mettere a disposizione il patrimonio informativo pubblico, può essere il migliore stimolo per creare valore aggiunto, veicolare innovazione, incoraggiare la crescita per la ripresa e contribuire a creare le condizioni per nuovi posti di lavoro, soprattutto per le generazioni più giovani”.

 

Homer è in linea con le azioni principali della strategia digitale europea in materia di dati aperti, per la quale la Commissione ha investito nel triennio 2011-2013 cento milioni di euro (Leggi articolo Key4biz).

La Commissione inoltre ha in agenda l’aggiornamento della direttiva del 2003 sul riutilizzo dei dati pubblici e la realizzazione, entro il 2013, di due portali web, il primo attualmente con i dati prodotti dalla Commissione stessa e dai diversi organismi comunitari, mentre il secondo di respiro paneuropeo che diventerà la porta di accesso ai diversi dataset messi a disposizione dai Paesi membri. 

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