Italia
Le interferenze tra LTE e Tv digitale terrestre stanno animando il dibattito nazionale, in prossimità dell’accensione del segnale per i servizi di banda larga mobile, fissato al 1° gennaio 2013. Abbiamo cercato di avere un quadro chiaro della situazione, parlandone con Luca Balestrieri, direttore Digitale terrestre Rai.
K4B. I servizi LTE avranno un impatto serio sul digitale terrestre, creando interferenze e disturbi al servizio. Ma sulla dimensione del problema circolano cifre diverse. Quali sono i numeri veri?
Balestrieri. Stiamo lavorando tutti assieme, ministero e aziende, per capirlo. Il Centro Ricerche Rai ha elaborato una simulazione, che metterà a disposizione di tutti i soggetti interessati, che lascia intuire una dimensione assai preoccupante del fenomeno. Quando tutti gli operatori LTE avranno attivato la propria rete e il traffico comincerà a essere consistente, nel raggio di azione dell’impianto potranno – per esempio – esserci problemi addirittura per più della metà degli impianti centralizzati, che avranno bisogno di un filtro. Ripeto: sono simulazioni che Rai mette a disposizione per un ulteriore confronto tecnico, urgente e necessario.
K4B. A occhio sembrano più delle 700.000 famiglie di cui si è parlato nei giorni scorsi.
Balestrieri. Sono convinto che nessuno intenda sottovalutare il problema. Occorre assumere una prospettiva dinamica: valutare il disservizio non per quello che sarà nei primi mesi, ma a regime, con tutte le frequenze utilizzate e un buon numero di ricevitori in funzione. E poi c’è un altro rischio: anche un buon filtro alla fine riduce il segnale utile, cioè si mangia il margine di ricezione, lasciando la rete televisiva maggiormente esposta ai problemi stagionali di propagazione del segnale, di cui questa estate abbiamo avuto esempi, e non solo a quelli.
K4B. Cosa si dovrebbe fare?
Balestrieri. Quando un nuovo servizio, come l’LTE, incide sulla funzionalità di un servizio preesistente, come in questo caso la televisione, è buona regola prevenire i disagi e non intervenire ex post, occorre garantire che il nuovo entrante rimuova tutte le potenziali criticità. Rai ha chiesto che questo sia l’approccio. Intervenire prima del disservizio, installando filtri di buona qualità nelle aree dove con certezza ci saranno problemi.