Infrastrutture critiche, reti a prova di hacker grazie alla crittografia quantistica

di Alessandra Talarico |

Sfruttando le regole della meccanica quantistica si possono generare codici inattaccabili, in grado di cifrare i dati in maniera tale da riuscire a capire se le informazioni sono state intercettate o manomesse.

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crittografia quantistica

Utilizzando la crittografia quantistica dei dati su fibra ottica è possibile proteggere le reti di telecomunicazione dagli attacchi hacker. È questa la conclusione cui sono giunti i ricercatori del laboratorio di ricerca europeo di Toshiba e gli ingegneri dell’Università di Cambridge, arrivando un passo più vicino a quello che potrebbe essere il sistema di protezione ‘perfetto’ per rendere ‘indecifrabile’ tutto ciò che viene trasportato sulle reti tlc, dai numeri delle nostre carte di credito alle informazioni sul nostro stato di salute.

 

Questo sistema si basa sulle regole della meccanica quantistica per generare codici inattaccabili, in grado di cifrare i dati in maniera tale da riuscire a capire se le informazioni sono state intercettate o manomesse.

 

I governi e le forze armate utilizzano già la tecnologia, sulla base di sistemi offerti da aziende come la svizzera ID Quantique e la statunitense MagiQ.

 

Ma fino ad ora, le chiavi quantistiche per codificare e decodificare le informazioni dovevano essere inviate in singoli fotoni, su una fibra ottica dedicata, separata dalla quella su cui sono veicolati i dati stessi.

Questo requisito, ha spiegato Andrew Shields del Toshiba Research di Cambridge, “ha fortemente limitato le applicazioni di crittografia quantistica in passato, in quanto le fibre non utilizzate non sono sempre disponibili per l’invio dei singoli fotoni, e anche quando lo sono, il costo è proibitivo”

Grazie alle loro ricerche, è stato invece possibile dimostrare che “i segnali del singolo fotone e dei dati possono essere inviati utilizzando diverse lunghezze d’onda su una stessa fibra”.

 

Il sistema di Toshiba, descritto in una ricerca pubblicata sulla rivista Physical Review X, richiede un rilevatore avanzato in grado di ricevere la chiave di crittografia in una finestra temporale di soli 100 milionesimi di micro-secondo, il tempo di arrivo previsto dei singoli fotoni. Questo rilevatore è in grado di filtrare il ‘rumore’ causato dai dati stessi, evitando così il costo di stabilire linee in fibra ottica dedicate.

 

Precedenti ricerche erano riuscite a utilizzare la crittografia quantistica sulla condivisione di fibre ottiche ma solo su distanze molto brevi, con bassi livelli di capacità o con dati di movimento in una sola direzione.

I ricercatori inglesi invece sono riusciti a trasmettere su una distanza di 50 km e a una velocità di 500 kbt/s.

 

Zhiliang Yuan, uno dei ricercatori che ha partecipato al progetto, ha dichiarato a Reuters che la commercializzazione di questo sistema potrebbe avvenire entro un paio d’anni.

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