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Proprio oggi che si celebra il World Television Day, il Consiglio Nazionale degli Utenti (CNU) pone l’accento su un argomento essenziale per il mondo della televisione e non solo, quello della tutela dei minori.
In una nota, il CNU evidenzia che “conciliare valori costituzionali diversi non è facile; soprattutto quando si tratta di bilanciare la libertà d’espressione e d’iniziativa economica con la tutela dei minori. Purtroppo nel settore dei media a volte sembra prevalere una logica di speculazione economica.
Il Decreto Legislativo 120 del 28 giugno 2012, art.34 comma 2, che modifica e integra il Decreto 44/2010 del precedente governo, legittima di fatto la trasmissione di contenuti nocivi su televisioni sia a pagamento sia in chiaro, purché debitamente segnalati.
Quanto ai contenuti “gravemente nocivi”, se l’art. 34 sembra escludere in modo categorico ogni possibilità per i minori di esposizione a visioni gravemente nocive, la stessa possibilità, cacciata dalla porta, rischia di rientrare dalla finestra.
Peraltro, si legge ancora nella nota del CNU, appare evidente la difficoltà di classificare e separare in maniera univoca e condivisa i contenuti nocivi da quelli gravemente nocivi, malgrado le classificazioni messe a punto.
Nel merito, il CNU ribadisce che:
- Il decreto legislativo 2012 indica, contrariamente a quanto indicato nel precedente decreto che richiamava per l’inibizione all’esposizione dei minori ai contenuti gravemente nocivi ad accorgimenti tecnici realizzabili, la formulazione di accorgimenti tecnici tout court (D.Lgs120 -giugno 2012)- Dunque tali accorgimenti debbono essere individuati e attivati a monte e non basarsi sull’attività di filtraggio delle famiglie;
- Tali accorgimenti debbono prevedere “l’effettiva imposizione della funzione di controllo specifica e selettiva (art.34, comma 5, lettera a), che è condizione assolutamente irrinunciabile per consentire la trasmissione di contenuti gravemente nocivi.
Se gli apparecchi televisivi attualmente in uso non consentono tale tutela dei minori bisognerà prevedere nuovi decoder idonei a ricevere i contenuti gravemente nocivi, e consentire la comunicazione del codice segreto all’utente maggiorenne con le modalità riservate previste dalla legge.
Il CNU, facendo proprie le legittime esigenze degli utenti e la necessità di garantire alle giovani generazioni una formazione equilibrata e serena, vigilerà con la massima attenzione perché la legge sia correttamente applicata. Il CNU, comunque, ha elaborato una proposta per l’organica riforma complessiva del sistema delle tutele.