Europa
“Proteggere i bambini è una priorità per tutti noi. Siamo tutti consapevoli dei rischi che i minori devono affrontare online e tutti noi vogliamo evitarlo, ma vogliamo farlo senza perdere i vantaggi di un mondo aperto e innovativo come quello online”. È quanto ha affermato il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes in occasione della firma di una Dichiarazione congiunta Ue-Usa sulla sicurezza dei minori online.
Oggi, intanto, l’Europarlamento ha approvato la Relazione su mondo digitale e minori di Silvia Costa, contenente indicazioni alla Commissione Europea e agli Stati membri sul rafforzamento e il coordinamento degli interventi e delle misure di prevenzione e contrasto ai contenuti e ai comportamenti illeciti e pericolosi, ma anche sulla promozione della piena cittadinanza realizzata attraverso l’accesso, l’educazione e la partecipazione attiva e critica degli adolescenti.
“Le giovani generazioni vivono con internet in una sorta di simbiosi; già nel 2009 l’età media del primo accesso alla rete si aggirava intorno a 9 anni, ma il fatto stesso che si tratti di una media ci indica che esistono casi di accesso molto più precoce, nei quali i primi passi su internet vengono fatti ancora prima di imparare a leggere e a scrivere”, ha sottolineato Costa.
Punto focale della relazione di Silvia Costa la collocazione dei diritti del bambino come tema trasversale in tutte le politiche Ue: “In questo senso – ha dichiarato Costa – sostengo l’inserimento di un capitolo sui minori nella proposta di direttiva del Commissario Reding sulla tutela dei dati personali e del “diritto all’oblio”, anche per prevenire e combattere forme di sfruttamento e di precoce profilazione commerciale”.
Tornando alla dichiarazione congiunta Ue e Usa, Kroes e il Segretario Usa per la Sicurezza interna Janet Napolitano si sono impegnate a realizzare campagne congiunte di sensibilizzazione in occasione della giornata annuale del Safer Internet; a cooperare nella lotta contro gli abusi sessuali sui minori online sulla base del lavoro svolto attualmente dalla Virtual Global TaskForce e dall’Interpol; lavorare con le aziende del settore per ‘educare’ i genitori a un uso consapevole del web da parte dei più piccoli.
Secondo i dati Ue, il 38% dei minori di età tra 9-12 anni e il 77% di quelli tra 15-16 anni hanno un profilo su Facebook e trascorrono in media un’ora e mezza al giorno online, spesso da un Pc nella loro camera da letto o dal telefonino, quindi senza la supervisione di un adulto.
La soluzione, secondo la Kroes, non è vietare ai minori di andare online ma cercare di creare un ambiente il più sicuro possibile. Uno spazio in cui i più piccoli possano giocare, apprendere, esplorare.
Preparare, insomma, i minori ai pericoli del web come li si prepara ad affrontare quelli della vita reale.
Per fare questo è necessaria la collaborazione delle aziende di settore, molte della quali hanno da tempo intrapreso un serio impegno in questo senso: 31 web company, ad esempio, hanno dato vita alla “CEO coalition” che si occupa dell’individuazione di contenuti potenzialmente dannosi, della loro classificazione, dell’implementazione di adeguate impostazioni sulla privacy e così via.
Dichiarazione congiunta UE-USA su un internet più sicuro per i bambini