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E’ ufficiale: Apple e Google stanno cercando un accordo che ponga fine a quella che ormai è stata definita la ‘guerra dei patents’.
Protagonista (o vittima) di questa battaglia è in realtà il gruppo coreano Samsung, che Apple ha trascinato nei tribunali di mezzo mondo con l’accusa di violazione di brevetto, ma è notorio che il vero obiettivo della società californiana è Google col suo sistema operativo Android, contro cui lo stesso Steve Jobs aveva annunciato di voler scatenare una ‘guerra termonucleare’.
Due lettere, trasmesse ai giudici americani attestano contatti recenti tra i responsabili legali delle due aziende californiane, seguiti a quelli, infruttuosi, che i Ceo Tim Cook e Larry Page, avevano avuto quest’estate.
Le discussioni, secondo due lettere trasmesse ai giudici americani, sarebbero giunte a uno stadio più concreto, anche se le posizioni restano ancora distanti.
Apple punterebbe a chiudere al più presto tutte le procedure in corso relative ai brevetti essenziali per la produzione di dispositivi mobili: Motorola, ormai di proprietà di Google, ne possiede diversi.
In una lettera datata 8 novembre (firmata da Bruce Sewell, Senior Vice President e General Counsel di Apple), la società della mela ha presentato un quadro generale di accordo per la concessione reciproca di licenze “a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie” (FRAND), applicabile a livello mondiale.
Google, dal canto suo, ha risposto con un’altra missiva datata 13 novembre in cui il General Counsel Kent Walker si felicita di questa opportunità di “dialogo costruttivo tra le due aziende”, ma pone anche diverse condizioni, forte della posizione di vantaggio acquisita grazie al portfolio di Motorola Mobility, per cui ha sborsato oltre 12 miliardi di dollari.
Innanzitutto, va bene un accordo globale, ma prima è necessaria una valutazione dei suoi brevetti essenziali (sottinteso: Apple ne ha? E se sì, quanti?).
In secondo luogo, Google si dice d’accordo su un armistizio generale, tranne per la causa in corso in Germania (il caso Orange Book) che potrebbe risolversi – verosimilmente a favore di Mountain View – prima che si arrivi all’arbitrato.
Lo stesso per l’estensione a livello mondiale di un eventuale accordo: Google è favorevole a una simile opzione, tranne che in Germania (qui l’esperto Florian Muller ne spiega le ragioni).
Insomma, una vera e propria pace sembra ancora lontana – anche la proposta di Apple appare ambigua nella misura in cui lascia aperta la porta a eventuali cause legate ai brevetti di utilità o design.
Tuttavia, l’accordo concluso di recente con HTC (Leggi articolo Key4biz) sembra una prova che la società della mela sia pronta a chiudere la miriade di contenziosi aperti coi rivali nel campo dei dispositivi mobili.
A proposito di questo accordo, infatti – anche se Samsung ha già chiarito che non seguirà l’esempio di HTC – pare che i legali del gruppo coreano abbiano chiesto di poter ottenere una copia dell’accordo.