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Italiani e digitale: per il Censis, famiglie sempre più hi-tech a spese di libri e carta stampata

Italia


Gli italiani si confermano amanti dei dispositivi elettronici e dei programmi che li animano e permettono di personalizzarne l’utilizzo.

Lo conferma l’ultimo rapporto dell’osservatorio Censis-ABI secondo cui gli abitanti del Bel Paese hanno ormai superato la fase iniziale di timore e freddezza nei confronti dei prodotti elettronici che, anzi, ne caratterizzano le giornate e le abitudini, in particolare per quel che concerne i rapporti con le amministrazioni e le banche, ma non solo.

Anche se permane una certa diffidenza per gli aspetti che concernono la ‘tracciabilità’ dei percorsi, delle ricerche, delle abitudini e delle spese – il 54,3% degli italiani pensa che sia necessaria una maggiore tutela della privacy sul web con una normativa più severa che preveda sanzioni e la rimozione dei contenuti sgraditi – il Censis parla di strumenti digitali che ormai sono considerati ‘protesi’ e attraverso i quali è ormai abituale ascoltare musica, informarsi, guardare film, ottenere percorsi stradali, tenersi in contatto con amici e parenti lontani, accedere a cure e informazioni mediche, rapportarsi con la PA, organizzare vacanze, leggere libri, giocare, fare acquisti.

 

Tutto con strumenti sempre più sofisticati, ma anche di facile accesso pratico e abbordabili dal punto di vista economico, dispositivi ‘trasportabili’ che si  moltiplicano e si sovrappongono – smartphone, pc, tablet, e-book, lettori mp3, navigatore satellitare – seguono i nostri spostamenti e – sottolinea la ricerca – “fanno sembrare il vecchio televisore quasi uno strumento antico”.

 

Decisamente indicativo di questa passione  è il dato sulla crescita della spesa delle famiglie per i prodotti elettronici: se infatti la spesa complessiva è cresciuta solo del 4%, quella per gli accessori elettronici è cresciuta del 141% e quella dei servizi telefonici addirittura del 351%.

 

E infatti, analizzando l’utilizzo degli strumenti elettronici, se il 96% degli italiani afferma di guardare la Tv almeno una volta a settimana,  la Tv satellitare è passata dal 27,3% di utenti del 2007 al 36,8% di oggi, mentre la web tv è vista abitualmente da 19 italiani su 100.

Internet è utilizzato dal 62% degli italiani e non solo per cercare località e strade o per ascoltare musica: gli utenti che usano la rete per effettuare operazioni bancarie sono passati dal 16,9% del 2011 al 20% di quest’anno. Non decolla la spesa online, ferma attorno al 16% di utenti, come anche l’interfacciarsi con la Pubblica Amministrazione: quest’anno solo il 6,1% degli utenti dichiara di sbrigare pratiche con uffici tramite la rete.

La penetrazione degli smartphone si attesta al 27,7% (il 13% in più rispetto a quattro anni fa) e almeno il 37,5% dei possessori di questi apparecchi le scarica ha scaricato applicazioni per personalizzarli.

 

Sembra inarrestabile la discesa della carta stampata: dal 67% di lettori di cinque anni fa, si è passati al 45,5% di oggi. Un’erosione che non sembra compensata dal ricorso all’informazione online, se negli ultimi cinque anni l’utenza è rimasta intorno al 20% degli italiani.

 

Impressionano anche i dati sulla lettura di libri: poco meno del 50% degli italiani ha letto un libro nell’ultimo anno, nel 2007 era il 10% in più. E anche in questo caso l’elettronica non compensa il calo: da molti anni gli italiani che leggono interi libri in formato elettronico non superano il 3%.

 

L’unica ‘carta’ che non risente dell’avvento del digitale è la moneta: gli italiani non sembrano fidarsi molto della carta di credito – solo il 37,6% di transizioni avviene attraverso carte non prepagate e anche l’uso del Rid è al disotto della media europea – mentre ci collochiamo al primo posto, tra i grandi Paesi europei, per l’uso delle prepagate (il 3,6% delle operazioni).

E questo nonostante le ripercussioni positive dell’uso della moneta elettronica in termini di equità fiscale, evasione, gettito per lo Stato, riciclaggio del denaro sporco e lotta alla criminalità organizzata.

La paura che assale gli italiani e li trattiene dall’usare gli strumenti di pagamento elettronico è che ‘qualcuno’ possa curiosare sulle proprie spese. Una preoccupazione che attanaglia anche nell’uso di internet in generale, con il 75,4% degli italiani che teme che sulla rete la privacy possa essere violata. Lo stesso, però, tutti continuiamo allegramente a postare di tutto di più, dalla meta delle ultime vacanze alle foto dei bambini, incuranti che quel ‘qualcuno’ possa farne un uso non proprio lecito.

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