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Scandalo pedofilia: la BBC verserà a Lord McAlpine 229 mila euro di risarcimento

Gran Bretagna


La BBC dovrà versare 185 mila sterline (229.500 euro) per i danni cagionati a Lord McAlpine, noto esponente tory, accusato durante una trasmissione di pedofilia sulla base di fatti rivelatisi infondati e che hanno determinato una serie di dimissioni a catena (Leggi Articolo Key4biz).

In una nota ufficiale, la Tv pubblica britannica, travolta negli ultimi tempi da una serie di scandali (Leggi Articolo Key4biz), ha fatto sapere di aver trovato un’intesa sulla denuncia per diffamazione presentata dal politico conservatore. Quest’accordo, scrive ancora la BBC, “riflette la gravità delle accuse che sono state rivolte” contro di lui.

 

I termini dell’accordo stragiudiziale saranno presentati nei prossimi giorni in tribunale e nell’occasione verrà letta una dichiarazione pubblica di scuse della BBC.

Con la firma di questo accordo, la BBC ha ammesso ‘mancanze inaccettabili’, riconoscendo che “non sono state compiute le opportune verifiche giornalistiche“, per le quali ha già presentato delle ‘scuse senza riserve’ e promesso misure disciplinari.

 

McAlpine, che ieri in un’intervista alla BBC aveva parlato di uno ‘shock tremendo’, s’è detto soddisfatto di aver raggiunto rapidamente l’accordo con la BBC (Leggi Articolo Key4biz).

“Sono ben consapevole – ha commentato – che questi danni saranno pagati con i soldi del canone” che finanzia in gran parte l’azienda pubblica, e “ne ho tenuto conto nei termini dell’accordo”.

L’ex tesoriere del partito conservatore ha anche detto che intende raggiungere intese simili con chi “ha pubblicato commenti diffamatori nei suoi confronti” e con coloro che l’hanno ‘calunniato su Twitter’.

 

Le cose si mettono male anche per il nuovo amministratore delegato del New York Times, Mark Thompson, fino a metà settembre direttore generale della BBC, per lo scandalo del presentatore pedofilo Jimmy Savile.

Secondo lo stesso NYT, Thompson non poteva non sapere quanto era emerso a carico di Savile e potrebbe aver avuto un ruolo di primo piano nell’insabbiare la vicenda.

Dieci giorni prima di lasciare l’incarico a Londra, infatti, i suoi legali scrissero a suo nome una lettera al Sunday Times, ingiungendo di non pubblicare un servizio sullo scandalo.

Thompson ha finora sostenuto di aver appreso della vicenda Savile solo dopo aver lasciato la BBC. La lettera – ha appreso il New York Times – includeva un sommario degli abusi, alcuni dei quali, si legge tra le accuse, sarebbero avvenute sotto il tetto della BBC.

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